The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Aett di Freya

AETT DI FREYA

I primi passi verso l’evoluzione

 

Le Rune incarnano, esprimono e manifestano le energie presenti attorno a noi: l’intera sequenza runica raccoglie, infatti, tutta la complessità delle forze di cui la nostra realtà è permeata, e poiché macrocosmo e microcosmo sono l’uno lo specchio dell’altro, le energie di cui parliamo si palesano a tutti i livelli in cui l’esistenza terrena si realizza: tanto fuori quanto dentro di noi. 

In particolare è a mio avviso interessante notare come esse ci accompagnino attraverso le diverse tappe evolutive della nostra storia, scandendo ed esprimendo le diverse fasi di vita, i compiti e i temi con cui siamo, nel tempo, chiamati a confrontarci. Dal primo vagito all’ultimo respiro, infatti, l’uomo intraprende un viaggio evolutivo che lo vede percorrere, passo dopo passo, un itinerario di crescita e trasformazione, un viaggio personale e spirituale che porta ciascuno verso una più profonda consapevolezza di sé e della propria unicità: lo scopo è consentire all’individuo di emergere dalla collettività, pur rimanendone integrato, scoprendo e realizzando se stesso, attraverso quel processo di individuazione tanto caro a Jung.

Tale percorso appare evidente, ad una prima analisi, soffermandoci sulla struttura stessa del Futhark, e riflettendo su come ciascuna Runa non sia posta nel suo spazio in maniera casuale, ma rifletta un preciso ordine e significato. Se osserviamo la disposizione dei glifi lungo il perimetro di una ruota a otto raggi, configurazione particolarmente frequente tra i popoli nordici, perfetta metafora dello spazio fisico (in quanto rappresenta le direzioni cardinali) e temporale (poiché ricalca le diverse fasi dei moti di rotazione e rivoluzione terrestri), possiamo distinguere infatti le seguenti corrispondenze:

Nord (21/12)

Concepimento/incarnazione

Fehu (origine), Uruz (forza vitale), Thurisaz (adattamento)

 

Nord Est (02/02)

0-7 anni

Ansuz (comunicazione), Raidho (movimento), Kenaz (apprendimento)

 

Est (21/03)

7/14 anni

Gebo (scambio), Wunjo (comprensione), Hagalaz (formazione)

 

Sud Est (01/05)

14/21 anni

Nauthiz (potere personale), Isa (stabilità), Jera (crisi e integrazione)

 

Sud (21/06)

21/30 anni

Eiwhaz (costanza), Perthro (possibilità), Algiz (indipendenza)

 

Sud Ovest (01/08)

30/50 anni

Sowilo (energia), Tiwaz (coraggio), Berkana (creatività)

 

Ovest (21/09)

50/70 anni

Ehwaz (fiducia), Mannaz (cooperazione), Laguz (equilibrio)

 

Nord Ovest (31/10)

Vecchiaia/morte

Ingraziarsi (realizzazione), Othala (saggezza), Dagaz (trasformazione)

 

Ecco che il Futhark assume ed esprime, così, il significato del cammino evolutivo intrapreso dall’essere umano nel corso della propria esistenza incarnata.

 

 

Ci soffermeremo adesso sulla prima sezione del nostro schema, quello relativo al primo Aett, che comprende le 8 Rune iniziali del Futhark, incontrate durante i paragrafi affrontati insieme nei mesi precedenti. Viene denominato Aett di Freya in riferimento alla dea nordica dell’amore, della fertilità, della magia e della guerra, a cui è possibile ricondurre le caratteristiche. L’Aett di Freya comprende infatti le Rune che governano la creazione e l’ordine cosmico. Incarnano le energie più arcaiche e sono legate agli stati più primitivi connessi con l’esistenza umana. Vediamo infatti come Fehu, Uruz e Thurisaz rappresentino i temi della sopravvivenza delle comunità più antiche, costituite da allevatori, raccoglitori e coltivatori, alle prese con la lotta quotidiana per la vita, la protezione dei propri beni e la difesa dei propri confini. Ad uno stadio mediatamente successivo troviamo Ansuz, Raidho e Kenaz, che affrontano il tema ben più profondo della ricerca di significato rispetto all’esistenza propria e universale, attraverso l’intelletto e le esperienze vissute. Infine Gebo e Wunjo esprimono il desiderio di auto realizzazione, di trovare il proprio posto nel proprio ambiente e all’interno della propria rete di relazioni, così da ottenere gioia e appagamento.

Approfondendo ulteriormente la tematica, notiamo come gli stessi temi possano essere trasposti sul percorso di crescita di ciascun individuo: vediamo cosí ad ogni runa corrispondere una precisa fase di sviluppo dell’uomo e i rispettivi  compiti evolutivi con cui è chiamato a confrontarsi:

 

FEHU

É il primo passo nel mondo: essa esprime infatti la materialità, la vita terrena e quindi l’inizio dell’esistenza incarnata. L’infante sperimenta la gratitudine e la generosità, il nutrimento, la dipendenza e la vulnerabilità.

 

URUZ

Il piccolo inizia a vivere appoggiandosi alle proprie sensazioni e agli istinti primari, prendendo così contatto sempre più attivamente con la vita e la realtà.  È  l’istinto di sopravvivenza a indirizzare le azioni del piccolo, che si trova a confrontarsi per la prima volta con l’aggressività e la separazione.

 

THURISAZ

Fanno la loro comparsa le prime difficoltà quotidiane, a cui poco a poco il bambino dovrá imparare a far fronte.Entra qui in gioco l’istinto di conservazione, di difesa, e il bisogno di esercitare una qualche forma di controllo rispetto agli eventi.

 

ANSUZ

Ecco che il bambino impara a comunicare con l’ambiente esterno e a interagire con esso. Si sviluppano le facoltà superiori: l’intelletto, l’intuizione è una gestione sempre meno rudimentale dell’impianto emotivo. Il bambino entra in contatto, a livelli diversi, con la spiritualità.

 

RAIDHO

Il fanciullo inizia a muoversi in modo sempre più autonomo, esplorando il mondo e distaccandosi passo passo dalla propria base sicura. A livello evolutivo siamo di fronte a quello che può essere definito il “viaggio dell’eroe”,durante il quale prevalgono la ricerca di autonomia e indipendenza, l’esperienza in contesti sempre meno familiari, il confronto/scontro con il mondo esterno.

 

KENAZ

Il bambino acquisisce conoscenza: si fa recipiente di informazioni, contenuti ed esperienze sempre nuove, che rielabora attivamente e sulle cui fondamenta costruisce progressivamente le proprie strutture e idee. Siamo di fronte ad una vera e propria metamorfosi, che vede il bambino cambiare, trasformarsi e spogliarsi da concetti e idee obsoleti e non più a lui congruenti.

 

GEBO

Si apprendono le basi dello scambio reciproco, del dare e ricevere. La relazione è il punto focale dell’attenzione del ragazzo, che sperimenta a livelli sempre più sofisticati  l’interdipedenza, il confronto, lo scambio e la condivisione.

 

WUNJO

Ci si fa spazio nel mondo cercando di ritagliarsi una posizione sempre più coerente con se stessi, traendo, laddove favorevole, soddisfazione e gioia da questa esperienza. Wunjo porta nella vita del ragazzo esperienze quali il successo, la realizzazione, la fiducia nelle proprie capacità e nell’ambiente, e lo sostiene con vissuti di gratificazione e felicità.

 

Si è così conclusa la prima parte della nostra panoramica relativa al Futhark, inerente alle Rune maggiormente legate ad un livello più materiale e primitivo di esistenza, volto alla costruzione delle fondamenta della propria struttura e al raggiungimento di un completo radicamento. Si apre adesso un nuovo ciclo, che vedrà protagoniste Rune impegnate in un livello più maturo ed evoluto di confronto con il mondo, con le prove e le difficoltà che esso pone lungo la strada, e i compiti e gli obiettivi ad esso connessi.