The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Atena



A cura di Bardo

Atena

Introduzione
Atena (Minerva per i romani), Dea della ragione, dei mestieri, della strategia militare, del dominio della mente e della saggezza, era la figlia nata esclusivamente da Zeus, fuoriuscita dal suo cranio dolente di emicrania con l'intervento di Efesto (in alcune versioni le si riconosce una madre, Metide, Dea della saggezza e della prudenza, inghiottita da Zeus dopo averla invitata nel suo letto). Atena uscì fuori dal cervello del padre già armata di tutto punto, corazza elmo e lancia alla mano; più tardi si dotò anche di uno scudo donatole da Perseo, su cui troneggiava la testa di Medusa, la mostruosa Gorgone che l'eroe uccise sotto il consiglio della Dea.
Famosa per il suo attributo di vergine, Atena mai fu toccata da uomo o Dio - seppure Efesto fece un tentativo di violarla, invano. Altra supposta violenza non riuscita fu perpetrata da parte del Titano Pallante (o Pallade), che lei uccise. In altre versioni tuttavia Pallade è una giovine sua amica, che lei uccide per sbaglio durante un'esercitazione di combattimento: da questo episodio Atena assorbe nel suo nome l'epiteto Pallade ("giovane"), in memoria della fanciulla (la poca chiarezza su tale nomenclatura fa ritenere che la Dea abbia inglobato in sé il nome di un'altra divinità preesistente, rimpiazzandola).
Altri epiteti a lei afferenti erano Glaukopis, "dall'occhio lampeggiante/azzurro", Parthenos, "vergine", Ergane, "industriosa", Promachos, "prima in battaglia", Tritogeneia, "nata da Tritone" (possibile riferimento a versioni del mito che la vedono allevata da Tritone, Dio dei Fiumi). Veniva spesso rappresentata alata, poiché si accompagnava a Nike, la Vittoria. Era una Dea molto amata, sia in Grecia che a Roma. Suoi simboli sacri erano la civetta, l'aquila, l'ulivo. Quest'ultimo viene dalla famosa disputa con Poseidone per il patrocinio della città di Atene: i due si sfidarono a ideare il dono migliore da fare agli ateniesi; Poseidone donò il cavallo, Atena l'albero d'ulivo, e così facendo si aggiudicò la vittoria. Altri miti la vedono presente, particolarmente accanto ad Eroi a cui donò consiglio e guida (Ercole, Ulisse, Achille, Giasone, tra gli altri); fu anche mentore di Erittonio, re di Atene, nato dal seme di Efesto sparso a terra durante il famoso incidente summenzionato. Ma la Dea aveva anche un aspetto oscuro, vendicativo e implacabile: lo rivediamo nel mito di Aracne, una fanciulla così brava a tessere che si diceva essere più brava di Atena, tanto da sfidarla in una gara che la vide vincitrice; la Dea fece a pezzi la tela di lei e la mutò in un orrido ragno, costringendola a tessere tutta la vita. Sorte simile capitò a Medusa, che ebbe la sfrontatezza di copulare con Poseidone in un tempio consacrato ad Atena: la mutò in un orrido mostro con serpenti per capelli, il cui sguardo rendeva pietra gli esseri viventi. Un altro mito importante la vede comparire tra i giurati del processo a Oreste, che aveva ucciso la madre Clitemnestra per vendicare l'assassinio di suo padre Agamennone; la Dea diede il voto finale che scagionò Oreste: diede quindi - nonostante fosse donna - appoggio ai principi del patriarcato piuttosto che ai vincoli materni.
L'Archetipo Atena è presente in tutte quelle donne razionali, lucide nel pensiero, capaci di osservare il quadro generale e proiettare la propria visione verso il futuro. Donne guidate dalla testa prima che dal cuore. Nella sua forma pura, porta i doni del mentoraggio e del supporto alle persone di potere. Atena è la riprova che il pensiero razionale nella donna può ben essere endemico, e non procurato dall'Animus: occorre perciò fare particolare attenzione nella diagnosi di questo Archetipo, poiché le sue caratteristiche a volte potrebbero essere confuse per attributi maschili, che non sono.
La redenzione di questo Archetipo è importante: chi da esso è governato tende a negligere il lato emotivo ed empatico, rischiando di sfociare nell'eccesso di distacco e freddezza e perdendo il contatto con la propria femminilità: attraverso l'alleanza con altri Archetipi, Atena può ritrovare un equilibrio tra l'interno e l'esterno e fornire una chiarezza anche al mondo dei sentimenti, altrimenti dominato dal caos.

Morfologia
L'Archetipo Atena comprende in realtà due metatipi, simili ma differenti tra loro: il tipo Atena puro (mentale e attivo, più estroverso), e il tipo Pallade (il vero tipo del mentore, più introverso). Entrambi attengono a una tipologia di donna dall'aspetto virile.
Atena è composta dai prototipi Ares (che le dà il piglio battagliero), Zeus (la razionalità e il dominio) e Luna (l'ingegno bizzarro e la visione). Pallade invece, più rigida, è un complesso formato da Ares, Ermes e Saturno (che la rende più mentale, più triste e pesante).

Atena ha il colorito rosso mattone, rosso sangue con le gote a pomello o rosa carico a seconda del prototipo predominante. I capelli hanno una sfumatura calda: castani, rossi o bruni; la fronte è arrotondata, il naso aquilino, leggermente arcuato, gli occhi di un azzurro ceruleo; la bocca incurvata, le mascelle possenti, le gote piene; il mento è largo, segno di volontà. Il collo è forte, il petto sviluppato, le carni sode; la vita è arcuata, gli arti solidi. La statura è, spesso, naturalmente maestosa, ma Atena si sforza in aggiunta a ciò di atteggiarsi a tale. Ha un passo rigido, dalla falcata corta e ponderata.
Il foglietto embrionale di Atena è ecto-meso. Caratteriologicamente è una nervosa para-collerica. Il binario di medicina cinese è fuoco-metallo, oppure fuoco-legno.

Pallade si presenta invece più scura: alta, capelli neri, viso lungo e stretto con lineamenti energici, naso aquilino lungo, occhi molto neri, vivi; può avere il mento a bazza (Ares) o quadrato (Saturno). Il collo è lungo, rigido, le gambe lunghe rispetto al busto, che è stretto e piatto, ma arcuato.
Il foglietto embrionale di Pallade è ecto puro, o ecto-ento. Caratteriologicamente è una nervosa para-flemmatica, o flemmatica para-nervosa. Il binario di medicina cinese è metallo-legno, oppure metallo-terra.

Il corrispettivo maschile di Atena varia molto: si ritrova in Ares per il piglio collerico e battagliero, come in Apollo nel distacco razionale e ordinatore e in Ermes per l'acutezza d'ingegno; altresì la ritroviamo in Zeus, dominatore energico, seppure mai con la placidità che contraddistingue l'uomo: Atena è sempre animata da una mente in movimento perpetuo.

Psicologia e caratteriologia
Atena ha come facoltà principali la ragione e la logica deduttiva. L'energia di cui dispone (quando è in equilibrio) porta a compimento i suoi ideali e gli schemi che costruisce nella sua mente. Sicura di sé, è altera, collerica e vendicativa, ma capace di intenerirsi di fronte a un essere debole. È un tipo femminile, ma sempre di aspetto virile. Nel mito Atena adotta Erittonio, già grande, ma non esita a lasciarlo ad estranei per correre a fortificare la propria città assediata. Il suo carattere è strano da osservare: di primo acchito sembra poco equilibrato, ma poi nelle azioni si rivela perfettamente ragionevole. Ardita e audace, attiva ma eccessiva, bizzarra e battagliera, estrosa e vendicativa ma anche generosa: sembra tutta una contraddizione, ma la ragione la governa. Il suo spirito è altresì contraddittorio: impetuosa, focosa, immaginifica, è in prima linea a combattere al fianco degli uomini; poi improvvisamente si dedica ai lavori più tranquilli e ritirati, femminili, come la maglia. Non è sempre simpatica, ma è una donna energica e, se non fosse intralciata nella sua azione da malattie fisiche o da simpatie intempestive, sarebbe invincibile. La descrizione del tipo puro Atena può somigliare molto a Era: differenza fondamentale con questo Archetipo è l'assenza di Afrodite, che rende Atena più mentale e focalizzata sugli obiettivi (laddove Era è più dispersiva, vanesia e caotica).
Viceversa, Pallade rappresenta la natura da precettrice insita in Atena: anche lei fortemente cerebrale e dal polso fermo, deduttiva, abile, dura. È insensibile e altera, sa quello che vuole e possiede una logica implacabile e una tattica di prim'ordine per ottenerlo. Analitica, meticolosa, la sua mente è portata allo scetticismo dogmatico e autoritario. Suo forte tallone d'Achille è il corpo, che sebbene muscoloso non riesce a seguire i ritmi della mente e piega la sua volontà altrimenti indomita: è soggetta a mancamenti, provocati da disturbi circolatori e da disordini nervosi, conseguenze fatali di un temperamento violento e di una natura troppo tesa dai vincoli che l'orgoglio le impone. Se ne lamenta quando si crede sola, arrossisce quando viene osservata e si esaspera se pensa che qualcuno si possa accorgere della sua défaillance.
Tipicamente militante, per tempra e piglio, è il tipo della suffragetta che combatte per i diritti paritari. Ma la sua massima espressione Atena la raggiunge al fianco di un uomo, un eroe da poter appoggiare e guidare stando un passo dietro di lui: diversamente da Artemide, che cerca la prima linea e ci mette la faccia (e combatte sempre in favore del sesso femminile e dei più deboli), Atena rimane in ombra, e supporta volentieri il potere costituito.

Disturbi fisici e malattie morali
Le malattie morali di Atena sono la propensione alla collera, l'orgoglio e la boria. L'impulso Ares è incanalato da Zeus o Saturno, diventa fattivo e si realizza, ma a spese del portatore: l'istinto di supremazia diventa carne, si potenzia con la mente e conclude, ma lo sforzo di questo imbrigliare logora i nervi e il sistema circolatorio, e inasprisce il carattere. L'ira di Atena ha sempre uno scopo, sebbene non sempre evidente: è l'arma con cui conduce gli eventi verso la meta prefissata, mentre con lo scudo raffigurante la testa di Medusa scoraggia con lo spavento le azioni degli uomini, spingendoli verso il suo obiettivo. L'orgoglio e la boria sono i figli di una mente adibita al controllo - di se stessa e dell'ambiente - che lavora instancabilmente per il dominio e la vittoria. Atena vive in un mondo di eterno conflitto: la redenzione del suo Archetipo passa dunque attraverso la libertà. Libertà dai vincoli, dai successi, dai doveri, dai canoni e dalle imposizioni: quando Atena smette di vessare se stessa con le catene della costrizione, trova allora il cuore per permettere anche al mondo esterno di essere libero, di esprimersi in armonia o disarmonia - comunque in spontaneità. Solo allora cade ogni orgoglio e collera, solo allora Atena scopre la dimensione dell'affetto e della vicinanza non coatta.

La degenerazione morale di Atena è subito visibile nei suoi tratti: appare una durezza quasi greve, grezza nel suo sguardo, che si fa fisso; i tratti del viso si marcano spietatamente, compaiono chiare le rughe sdegnose al lato della bocca come due parentesi tonde, quasi a contenerla in una morsa, le labbra pallide si serrano assumendo un piglio giudicante e contegnoso; si spezzano le venule sulle gote rigandole di rosso, i nervi del bel collo si tendono come corde di violino. Il tipo Pallade si ingobbisce e incurva in dentro le spalle, la pelle assume un colorito malsano, vecchio, stanco.

Il rimedio omeopatico base per Atena (il metatipo puro) è Lachesis, il veleno di vipera.
Lachesis è un soggetto magro, nervoso, che alterna depressione a eccitazione con logorrea; ipersensibile a ogni stimolo, passa da un argomento all'altro senza mai ascoltare l'interlocutore. Può soffrire di paranoia, deliri di grandezza o di persecuzione, di colpa, di gelosia. Ha il sonno agitato, soffre di incubi, sogna la morte, i serpenti, i cimiteri, il sangue; è scosso da tremori con profonda astenia al risveglio. I colli stretti e le cinture lo rendono fortemente intollerante. Soffre di congiuntivite acuta (o cronica), cefalea vasomotoria pulsante, con senso di costrizione alla radice del naso, congestione cefalica dopo un lavoro mentale e in fase perimenopausale. Ha dolori brucianti e costrittivi con lateralità sinistra. Soffre di problemi oro-faringei con sensazione di soffocamento e strangolamento, ha attacchi di tosse notturna; la minima pressione sulla trachea lo fa tossire stizzosamente. Presenta dispepsia gastro-addominale e congestione del fegato, emorroidi e tendenza alla tromboflebite. Ha problemi circolatori, che si presentano sulla pelle con la fragilità capillare, telangectasie, ecchimosi spontanee ed emorragie; soffre di eretismo circolatorio con dispnea cardiaca, che gli provocano senso di oppressione e soffocamento. A livello cutaneo presenta ascessi, foruncoli, ulcere varicose con bordi bluastri e lividi. Migliora all'aria aperta e durante le mestruazioni.
Rimedio accessorio che può aiutare Atena è Nux Vomica, quando vira verso Zeus e abusa di stimolanti come sigarette e caffè per tenersi attiva, intossicando il proprio organismo.

I rimedi omeopatici base per il metatipo Pallade invece sono Arsenicum Album e Sepia.
Arsenicum Album è un soggetto astenico, iposurrenalico, meticoloso fino alla pignoleria e all'ipocondria. Soffre di anemia emolitica, di tremori, crampi e convulsioni che portano a fenomeni paralitici; presenta spesso ulcere al tubo digestivo, flogosi catarrali e tendenza ulcerativa dell'apparato respiratorio, emorragie con sangue nero e affaticamento del miocardio. Segni caratteristici del malessere sono dissenteria acquosa con vomito, feci irritanti e brucianti, sanguinolente, dispnea e asma, dermatosi secche psoriasiformi e ulcerazioni epidermiche. Sperimenta un aggravamento sia fisico che psicologico dall'una alle tre del mattino.
Sepia d'altro canto è un soggetto tipicamente femminile che passa dall'irritabilità e variabilità dell'umore alla depressione, con conseguente astenia psicofisica, apatia e abulia. Triste, abbattuta, pessimista, si estranea dalla famiglia e da ogni interesse; irritabile con se stessa e con gli altri, piange in solitudine e in disparte pensando ai suoi mali. Affettivamente indifferente e priva di libido, con l'avvicinarsi del tramonto aumenta il suo stato di ansietà. È magra nella parte superiore del corpo, adiposa nella zona addominale, del bacino e delle cosce. Presenta stasi venosa agli arti inferiori, ed è estremamente freddolosa. Di colorito giallastro, il volto presenta gonfiori sottopalpebrali e macchie ipercromiche di melanodermia attorno alla bocca; il labbro inferiore evidenzia una fissurazione; ha spesso herpes labiali. All'attaccatura dei capelli (ma anche ai gomiti e nella zona tibiale interna) può mostrare dermatosi squamose. È soggetta a cistiti croniche, costipazione, meteorismo e flatulenza; ha una sensazione costante di peso alle pelvi. Fortemente intollerante al latte e i suoi derivati, ha avversione per la carne e desiderio di cibi acidi (aceto).
Rimedio ausiliare per Pallade è Phosphorus, quando lo stress, lo sforzo mentale e fisico eccessivi la portano a febbri, epistassi e demineralizzazione con spossatezza.

Sviluppo
Come per tutti gli Archetipi, la descrizione psicologica che viene fatta in questa sede è del tipo base. Alcune di queste caratteristiche possono mancare nel metatipo dell'individuo preso in analisi, alcune fasi della vita possono essere dominate da altri Archetipi. Atena può manifestarsi in determinate situazioni, ad esempio in concomitanza con il periodo della maturità o in fase senile, nell'ambito accademico o degli studi, dell'impiego aziendale, nell'artigianato, oppure in risposta a un potere maschile esterno a cui si desidera fornire supporto; emerge anche quando ci si trova a dover portare a termine un progetto a qualsiasi costo. Oppure può essere la protagonista di momenti o ambiti definiti, come quello lavorativo, sociale, affettivo. Di seguito osserviamo il percorso del tipo base.

Infanzia – I genitori
La bambina Atena è l'antonomasia della concentrazione: simile ad Artemide, ma con un piglio più intellettuale per cui è facile che già da piccolissima impari a leggere in completa autonomia. Una volta scoperta la lettura, a qualsiasi età la si troverà col naso perso tra le pagine. Quando non legge, cerca spesso il padre, a cui chiede il perché delle cose, spiegazioni sul funzionamento degli oggetti: vuole vedere, osservare, capire. Si appella alla mamma solo se ella è un'Atena come lei, una donna logica e di ingegno. La curiosità della bimba si esaurisce difficilmente, per cui è fondamentale per lei avere accesso ai mezzi per conoscere, accumulare nozioni, scoprire il mondo. Anche l'attenzione dei genitori è importante, ma si tratta comunque sia di una bambina molto indipendente.
Il padre migliore che può avere è un uomo di successo (tipo Zeus, o Apollo), fiero di lei perché è intelligente e gli somiglia: questo la aiuta a sviluppare le sue tendenze naturali in modo armonioso partendo da una solida fiducia in sé; non le mancheranno ambizione, energia, sicurezza, e da grande si sentirà a suo agio nell'esercizio dell'autorità e del potere. Potrebbe però accadere che un padre troppo in vista non dedichi sufficiente attenzione alla figlia, o che addirittura le imponga patriarcalmente di calcare un sentiero di femminilità tradizionale: questo potrebbe rappresentare un elemento di forte disconferma per Atena, che crescerà con la sensazione di non essere accettata per quello che è, fiaccando la fiducia che ha verso se stessa. Se viceversa ha un padre alcolista, fallito nel lavoro (tipicamente Poseidone), lo sviluppo dell'Archetipo viene ostacolato: Atena crescerà sentendosi costantemente "fasulla", mai adeguata e all'altezza delle situazioni, oppure puntando obiettivi in cui non riesce a primeggiare. La presenza di un genitore violento potrebbe acuire le problematiche affettive e la distanza che la ragazza metterà con il resto del mondo - la famosa "corazza" di cui la Dea nacque già vestita.
Le madri delle bambine Atena invece possono avere l'impressione di non essere apprezzate: la piccola Dea ha già le idee chiare su come funzionano logica e potere; i ruoli madre-figlia potrebbero invertirsi qualora il genitore non fosse all'altezza della mente logica della figlia. Il tipo di mamma migliore per Atena è una Gea, pratica e piantata a terra, su cui può fare affidamento, che però non la pressi per essere una "signorina" come le altre. L'importante per lei è partire da una base genitoriale solida: il resto, con la determinazione e il cervello che possiede, lo farà tutto da sola.

Adolescenza e prima maturità – Il lavoro, i rapporti, matrimonio e famiglia
Atena può essere un'adolescente variegata: il suo interesse per le cose, lo studio approfondito, può portarla a diventare un'esperta di titoli in borsa e un'attenta investitrice, piuttosto che una ragazza che si destreggia nelle riparazioni meccaniche ed elettriche, o che parla alla perfezione il linguaggio macchina della programmazione. Pensa in maniera lineare e chiara, è attenta ai dettagli, perciò ogni ambito ove queste doti sono applicabili diviene potenziale campo di gioco per lei. Può anche eccellere nel cucito, nella tessitura, nel ricamo o nel lavoro a maglia, a cui si dedica in compagnia di altre ragazze tradizionali come lei - con le quali tuttavia sentirà sempre per altri versi di avere poco in comune: a lei intriga la sfida, il senso di praticità unito all'apprezzamento per la qualità di un lavoro ben svolto, non la coltivazione di un modello di donna tradizionalista. Spesso la ragazza Atena pensa delle altre coetanee che siano sciocche, non capisce l'utilità del fingersi naïve, tutte cortesie e civetteria: sarà potenzialmente attratta dalle cose che spaventano le altre, come gli insetti, penserà a classificarli anziché a fuggire. E tuttavia sarà sensibile alla dimensione sociale: la sua acutezza e il senso di osservazione le consentono di capire cosa indossare e con chi mantenere la conversazione per forgiare alleanze; sa essere socievole se lo desidera, mantenendo sempre però il distacco che le appartiene. Come figlia non dà mai problemi, non urla, non piange, frequenta colleghi e colleghe intellettualmente stimolanti e "a posto". Pianifica tutto in anticipo, anche la sua carriera.
Per la donna Atena l'università è un'esperienza liberatoria: fuori dai confini pedagogici stretti delle scuole dell'obbligo, è finalmente padrona della propria evoluzione. Può scegliere di eccellere in qualsiasi campo, tuttavia spesso la sua scelta cade su percorsi come ingegneria, chimica, fisica, economia, giurisprudenza, oppure percorsi di avviamento all'insegnamento. È la docente perfetta se sceglie di insegnare, seppure rischia di essere eccessivamente dura ed esigente: a differenza di Demetra, che passa più tempo con gli studenti in difficoltà, lei tiene l'attenzione sugli allievi più brillanti spronandoli a crescere ancora di più.
Nel lavoro Atena è metodica e alacre. Capisce come funzionano i meccanismi e vi si inserisce uniformandosi a ciò che viene richiesto. A casa governa come in ufficio, con polso pratico, efficiente e un occhio attento al budget.

Non è una donna che aspetta di essere "salvata" dal matrimonio: se avviene, anche questo è stato programmato freddamente (a meno che non intervengano altri Archetipi), con un uomo che ritiene valido e al cui fianco possa espletare un ruolo di supporto, mettere il suo ingegno in campo per renderlo grande, valido. È più un rapporto di solidarietà che un'unione appassionata (tanto che, laddove la conversazione sui fatti del giorno fluisce eccellentemente, può evidenziarsi una grave carenza a livello di interazione emotiva, che può addirittura repellere una donna Atena). Contrariamente a molte donne, in genere non è sessualmente gelosa del suo partner: ha una considerazione tale di sé che ritiene impossibile essere sostituita. Questo crea un problema di cecità: se il marito si procura un'amante, Atena potrebbe non accorgersene finché diventa troppo tardi. Giunta al divorzio, tuttavia, è capace di farsene una ragione, sbarazzarsi della vita precedente e rifarsene una nuova con pochi strascichi e scarse lacrime versate.
La coppia perfetta è con un uomo di valore, tipicamente uno Zeus, avviato in società (per lei il potere è il miglior afrodisiaco), anche se accade che Atena posi i suoi occhi su uomini Efesto: seppure socialmente emarginati, se lei riconosce nella loro arte un valore, può decidere di mettersi al loro fianco per portarli al successo; diventa quindi la loro manager, e l'unione assume tutti i connotati di una partnership lavorativa (i problemi sorgono per lui, che, emotivo e appassionato, necessita da lei un riscontro emozionale che non può avere se la partner non sviluppa Afrodite). Scelto un uomo, Atena cerca di diventargli indispensabile - cosa che la gratifica immensamente - sicché quando l'unione avviene spesso lui pensa di essere stato quello che l'ha scelta (quando in realtà è avvenuto l'esatto contrario). Al compagno selezionato, sarà fedele tutta la vita.
Il sesso per lei non è importante: è una donna che vive della sua mente, spesso disconnessa dal corpo che abita - finché non si ammala o ha un incidente. Non è sexy, sensuale, né romantica e non ama flirtare. Se il rapporto sessuale deve esistere per fare coppia, diventa parte dell'accordo, addirittura viene programmato.
Se è omosessuale (cosa che avviene piuttosto frequentemente, nonostante l'attitudine di questo Archetipo al patriarcato) Atena è attratta da donne del suo stesso stampo, intelligenti, brillanti e di successo: capita che prima di diventare amanti siano state colleghe, o subordinate una all'altra; il loro rapporto si basa su solidarietà e lealtà più che sulla passione, e perdura anche in seguito a separazioni imposte dalla carriera.
Con le altre esponenti del suo sesso, in generale Atena ha rapporti distanti, o inesistenti: la sua tendenza a criticare la donna che si lamenta piuttosto che il maschio nell'ambito delle controversie non aiuta di certo la solidarietà con le altre. Nel mito di Pallade, la fanciulla viene uccisa dalla Dea ignara della veemenza con cui brandiva la lancia: la stessa cosa avviene oggigiorno a chi porta su di sé questo Archetipo nell'ambito dei rapporti con il femminile. È un'estensione, questa, dell'incapacità di Atena di dedicarsi e comunicare con il lato femminile ed emotivo suo personale.
Se ha figli, non vede l'ora che crescano e raggiungano l'età della ragione, per parlare con loro paritariamente, portarli alle mostre, fare progetti insieme. Spesso è comodo per lei affidare i bambini piccoli a bambinaie o alla propria madre, posto il tornare presente quando i bambini hanno raggiunto la maturità. Questo però potrebbe causare un buco, un'assenza di figura materna nei primi anni di vita, che sono anche i più delicati: tornata presente una volta cresciuti, potrebbe scoprire che sanare quel vuoto non è poi così semplice. Nei figli maschi tende a rafforzare un'immagine tradizionale stereotipata ("i bambini non piangono", "sii un ometto"), mentre nelle figlie che le somigliano tenderà a rafforzare l'intelletto e la volontà. Il problema sorge con delle tipologie di bambine emotive: seppure le accetterà, tenderà inconsciamente a svalutarle in favore dei figli maschi - o peggio, di figli degli altri. Anche un bambino maschio sognatore o fantasioso passerà con lei momenti difficili.

Mezz’età e vecchiaia
Mezz'età e vecchiaia sono i momenti prediletti della donna Atena: giunta la tanto agognata menopausa, senza più impedimenti e con la capacità di visione chiara acquisita, si trova nella condizione perfetta per irraggiare la saggezza accumulata negli anni; noncurante del suo aspetto esteriore che sfiorisce, è più potente, necessaria e influente di quanto non lo sia stata prima e non esita a godere della posizione raggiunta. Nel lavoro riesce a vedere la traiettoria finale, in genere è ben sistemata per capire se può salire ancora o assicurarsi una stabilità permanente. Probabilmente è divenuta la mentore di qualche novizio, che erediterà il suo posto una volta terminato il mandato. La pensione non è un momento lieto per Atena, che se potesse continuerebbe a lavorare fino al giorno della sua morte; capita sovente infatti che continui ad operare in qualità di consulente una volta ritiratasi.
Se giunge la crisi nella sua vita, è un riflesso della crisi del marito, che sente la mancanza della passione mai sbocciata nel rapporto e potrebbe cercare un'altra donna.
Quando rimane vedova, Atena lo aveva già previsto: sa che la vita media della donna supera quella dell'uomo, per cui sa già dove mettere le mani per prendere le redini della situazione e gestire investimenti, spese, proprietà. È autosufficiente e attiva come da giovane, e sebbene non troppo espansiva mantiene i contatti fra la parentela e custodisce le tradizioni famigliari. Il più grande problema in cui può incorrere sono le malattie debilitanti: perdere l'autosufficienza per questo tipo di donne equivale a una morte psicologica.

Vie di crescita e Redenzione dell’Archetipo
Atena è l'incarnazione del pensiero ordinatore, la potenza della visione che penetra passato e presente e abbraccia il futuro, innalzandosi nelle vette più alte della ragione dove il concetto è rarefatto, ma al contempo agendo prontamente sulla materia per instradarne l'evoluzione. Estrinseca l'energia evolutiva che è in potenza nelle cose, la capacità di finalizzazione. È un potere immenso quello racchiuso nelle mani di questo Archetipo: e altrettanto ingente è il rischio che corre chi ne è dominato. Essendo una tipologia vincente nel sistema patriarcale, le insidie che la ostacolano sono subdole, sottovalutabili: ma Atena non può sperimentare la gioia della completezza se non entra in contatto con il mondo delle emozioni. I problemi fisici che la affliggono sono spesso sintomo delle costrizioni che la mente impone sul piano materiale ed emotivo: per poter trovare un equilibrio armonico, Atena deve accettare il compromesso tra ciò che è e ciò che nella sua testa dovrebbe essere. L'accettazione zen dello status quo la può liberare dal giudizio di sé e degli altri - liberando di conseguenza anche chi le sta intorno, ingenerando un circolo positivo in grado di aprirla al sentimento, per scoprire un nuovo tipo di gioia, non legato all'ordine asettico.

La Donna Nata con la Corazza
Nel mito della sua genesi, Atena viene descritta fuoriuscire dal cranio di Zeus già formata, adulta, armata di lancia e vestita di elmo e armatura. È l'immagine psicologica di una personalità razionale forte, volitiva, schermata, polarizzata verso l'invulnerabilità. La donna che si identifica in questo Archetipo vive la sua vita governata dall'ordine mentale: energica com'è, fende le difficoltà impedendo a se stessa l'esperienza del fallimento o della debolezza (e quindi dei sentimenti, che sfuggono all'ordinamento razionale). Una donna che imbraccia costantemente le armi del giudizio e dell'analisi e la corazza del distacco non si farà mai attraversare dal sentimento; la sola idea per Atena è assurda - e, sotto sotto, spaventosa. Non avendo esperienza del dolore, non riesce a riconoscerlo negli altri e quindi non realizza il male che fa nel far calare dall'alto i suoi giudizi implacabili sulle persone che le sono attorno: lei è irreprensibile, dal suo piedistallo tutto il resto del mondo è biasimabile. Altresì, quando si trova a intraprendere un'azione, Atena tende a prendere in considerazione solo l'efficacia di questa e non le conseguenze emotive e intime che potrebbe avere sull'ambiente umano: ecco che da Dea illuminata si è tramutata in donna spietata.
Paradossalmente, per crescere questo Archetipo ha bisogno di accettare la debolezza: fallire, deporre le armi, arrendersi. Soltanto così le è possibile comprendere appieno, rivolgere finalmente l'attenzione al mondo interiore e riappropriarsi di una fase dell'esistenza che non si è concessa di vivere: l'infanzia. La riscoperta della bambina interiore - capace di sognare, stupirsi, giocare - è per Atena foriera di grande cambiamento e apertura. È Persefone nella sua veste di Kore che l'aiuta in questo compito, facendola entrare a contatto con il suo lato vulnerabile ma saggio, capace di accettare le cose per come sono. Altro Archetipo che completa il viaggio di umanizzazione dell'algida Atena è la componente Demetra, l'Archetipo materno: la scoperta del valore dell'accoglienza, dell'abbraccio, della sostanza. In ultima analisi, anche Estia torna utile all'indaffarata Atena: il contatto con il lavoro manuale, la concentrazione e la tranquillità, la creazione di uno spazio senza tempo e altri pensieri le permette di accedere più facilmente alla dimensione intima, in cui poter ritrovare tutta la ricchezza che si era lasciata sfuggire.

L'Effetto Medusa
Atena ha un'innata capacità di intimidire gli altri e congelare l'altrui spontaneità, vitalità e creatività. È lo stesso effetto che la Dea otteneva brandendo il suo scudo, su cui troneggiava in rilievo la testa di Medusa, la Gorgone capace di pietrificare gli esseri viventi con lo sguardo. Questa aura di spavento che Atena essuda naturalmente è frutto combinato della sua fermezza e della sua incapacità di empatizzare. Mancando di sensibilità, ella può sconvolgere completamente l'atmosfera in una stanza, o con una semplice domanda critica "sezionare" un argomento personale, ferendo la persona che c'è dietro; un argomento spirituale o morale che per qualcuno può essere reputato importante viene da lei bollato come irrilevante o sciocco. Atena detiene in genere per portamento e capacità una posizione di rilievo, da cui può dirigere il freddo sguardo della Gorgone e distruggere qualsiasi anelito di vita. Il problema fondamentale è che spesso la donna Atena non è cosciente di questo: non ha intenzione di intimidire o terrorizzare, sta soltanto svolgendo ligiamente il suo lavoro. Diceva Goethe, "noi uccidiamo ciò che dissezioniamo": è un motto particolarmente vero per questo Archetipo che necessita di imparare il tocco lieve e non giudicante dell'affettività. È Afrodite che la aiuta in questo, a deporre lo scudo e scendere dal piedistallo per raggiungere gli altri alla pari, avvicinarsi, lasciarsi contaminare. Attraverso lo scambio emotivo si apprende l'empatia, e non soltanto: da questo nuovo punto di vista, Atena realizza di avere molte nuove cose da imparare dalle persone che le sono attorno - persone che prima magari considerava inutili e irrilevanti perché emotive, ma che invece ai suoi nuovi occhi appaiono portatrici di nuova ricchezza e una conoscenza diversa da come l'aveva sinora intesa.