The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

ATHAME

 

 

STORIA
"Athame" è una delle parole di cui non si conosce l'etimologia certa. Non si sa esattamente quale sia il suo significato. L'unica persona che ha azzardato una spiegazione è l'autore britannico Idries Shah, autore del libro I Sufi nel quale scrive: "Il coltello rituale cripticamente chiamato "Athame". Da adhdhame."
Secondo Shah, questa parola faceva parte del linguaggio parlato da un'antica tribù beduina che si faceva chiamare Aniza e che era guidata da un carismatico stregone noto come Abu el-Atahiyya. Quest'uomo infine pare che divenne anche un amato poeta e scrittore arabo e conduceva una congrega che si faceva chiamare "I Saggi". Ma tornando all'athame, Shah ricostruisce il significato della parola in Lettera di Sangue. Ammettendo che Shah abbia ragione o meno, si riferirebbe a cose ben precise che valicano la wicca e che riportano ad un tema sacrificale nel quale, in antichità l'athame era inserito. Interessante è l'aspetto che la migrazione degli Aniza verso la Spagna permise la diffusione di alcuni degli aspetti che si installarono e si diffusero in Europa, adeguandosi ai culti precedenti e che, sempre secondo Shah, divenne il culto delle streghe come lo conosciamo noi oggi e che è stato descritto da Margaret Murray nel libro The Witch Cult in Western Europe e Il Dio delle Streghe e che ha, quindi, anche influenzato la stesura della Wicca da parte di Gerald Gardner.
Premetto che queste sono solo ipotesi raccolte da fonti bibliografiche scarsissime che sono riuscito a reperire nel corso delle mie ricerche. Per molte streghe, forse per non conoscenza o forse per decisione, la parola Athame (o Athamé) rimane un termine di etimologia oscura. Ciò nonostante, come mi è stato suggerito lavorando su un forum, è emerso che nel Legemeton Clavicula Salomonis, ossia la chiave minore di Salomone, il grimorio per l'evocazione degli spiriti attributo a Re Salomone, l'athame è nominato come un coltello cerimoniale, il che lo riporterebbe alla funzione di Lettera di Sangue. Non sarebbe quindi da escludere che Gardner abbia attinto da quei testi dal momento che le influenze dei rituali dell'Ordo Templi Orientis e le conoscenze di affiliati Rosicruciani sono state determinanti per lo sviluppo della stessa ritualistica wiccan. In aggiunta a ciò, inoltre, c'è da dire che Idries Shah, il sopracitato autore de I Sufi si ritiene essere un amico di Gardner e, di conseguenza, il reale autore della sua biografia, e che quindi è probabile che il termine e il modo in cui tratta l'athame potrebbe aver avuto qualche tipo di influenza gardneriana.

COS'È?
A parte il nome, che è comune a tutti quelli che lo usano, l'athame esternamente è un pugnale, niente di più. Come ogni altra arma ha una lama e un manico. Per motivi tecnici e rituali la lama dell'athame è in acciaio. L'acciaio è una lega molto forte di alcuni metalli tra cui prettamente ferro e carbonio. In base alla percentuale di quest'ultimo l'acciaio è più o meno resistente ma una quantità di carbonio superiore al 2 percento porta questa lega ad essere chiamata ghisa. In aggiunta a questi due elementi possono essere aggiunti altri metalli per dare all'acciaio alcune proprietà differenti, come il rame, il tungsteno o il cromo per renderlo inossidabile. L'acciaio si fonde al alte temperature, circa 1500 gradi e oltre, in termini tecnici a rappresentare la migliore soluzione per resistenza alle sollecitazioni (è noto per non piegarsi ma per spezzarsi) e la sua inossidabilità, questi aspetti richiamano alcuni punti fondamentali e simbolici della strega: la resistenza dell'intenzione di seguire una via e la forza dell'equilibrio dei metalli che lo compongono. La scelta dell'acciaio non è dato al caso anche per il fatto che il ferro è sacro a Marte, il dio che ha sacre le armi. Nelle tradizioni celtiche però la scelta cadrebbe meglio sul bronzo in quanto unione di rame e stagno, ossia Venere e Giove: amore e giustizia. L'inossidabilità dell'acciaio permette anche un'altra questione tecnica, relativa alla consacrazione che, prevedendo la sua immersione in terra per periodi lunghi e lo scaldarlo nel fuoco ne permette la resistenza senza problemi.
L'athame è quindi un pugnale e la sua peculiarità è il fatto di avere una doppia lama e avere il manico nero. La doppia lama dell'athame rappresenta sia la duplicità del principio energetico: femminile e maschile in perfetto equilibrio e speculari l'uno all'altro, ma senza i quali, insieme non esisterebbe lo strumento stesso e anche per questioni tecniche rituali: l'athame deve poter funzionare in entrambe le direzioni, senza distinzione, potendosi muovere su piani diversi senza muoversi fisicamente dalla mano della strega. Il manico nero, o comunque di colore scuro rappresenta alcuni aspetti diversi. Il primo è di sicuro il fatto che il nero, in magia, ha la capacità di assorbire le energie ed annullarle, in quanto simbolo di terra. Inoltre essendo il contatto tra lo strumento e chi lo usa il manico è il ponte tra la lama (metallo) e la mano stessa; il fatto che sia scuro permette quindi di annullare le energie riassorbite dall'athame che in questo modo vengono disperse, innocue, nell'universo.
Come disse uno scienziato la materia è invisibile. A noi è concesso vederla solo perché lo spettro luminoso si riflette su di essa in diverse percentuali rimandando ai nostri occhi alcune sfumature. Il nero, al contrario del bianco, è percepito dall'occhio umano proprio perché trattiene a sé tutto lo spettro luminoso percepibile dal nostro organo di senso. In questo modo il nero è associato al bando e la protezione perché in qualche modo "assorbe" le energie, annullandole.

USO
L'Athame è stato introdotto nella pratica wicca dal suo fondatore: Gerald Gardner che oltre a non essere a digiuno di magia cerimoniale, aveva anche una reale passione per le armi da taglio che lo portò a pubblicare un libro sulle armi malesi che aveva avuto modo di studiare durante il suo lungo soggiorno nel Borneo. Come abbiamo visto precedentemente l'uso di un coltello dal manico nero si trova anche nel Grimorium Verum e spiega di crearlo così: "In giorni ed ora di Marte, in Luna crescente, farete fare un coltello di'acciajo nuovo, che sia d’una grossezza di poter tagliare il collo d’un capretto in un sol colpo; al quale farete un manico di legno, in giorno ed ora di Marte come sopra, e col bulino inciderete sul detto manico". Nella Clavicula è noto anche come Spada dell'Arte o col nome di Arthame e si ritiene sia una lama d'acciaio infissa in un manico di legno. Va forgiata o acquistata nel giorno e l'ora di Giove (pianeta del successo e della prosperità), in un periodo di Luna crescente. Secondo Pierre Piobb (Formulaire de Haute Magie), la Spada può essere costituita anche da una lunga punta d'acciaio montata su di un manico isolante, come legno laccato. Serve alla "dissoluzione dei coaguli elettrici e degli agglomerati di forze planetarie" ma è interessante l'assonanza che si trova con il coltello scozzese, lo skean-dhu, il cuo nome deriva dai termini descrittivi sgian" - coltello + "dhu" - nero.
Al contrario di come ce lo dipinge Shah nella sua etimologia Bloodletter che può significare anche "Iscrizione di Sangue" e di come ci viene insegnato nel Grimorium Verum, nel De Occulta Philosophia o nella Clavicula Salominis, dove è usato per ferire, nella wicca col sacrificio di sangue l'athame non ha niente a che fare. Per l'appunto, come coltello rituale non viene mai usato per tagliare niente di fisico. In che senso? Nel senso che non si usa per tagliare le erbe, non si usa per intagliare simboli, non si usa per intagliare le rune nel legno, non si usa per ripulire i candelabri dalla cera, non si usa per affettare il pane o tagliare la frutta anche se solo ritualmente e sopra ogni cosa.... non si usa MAI per ferire qualcuno, chiunque sia, anche noi stessi. Dal momento in cui l'athame viene consacrato e quindi un pugnale adatto allo scopo diviene un athame, se la lama viene sporcata di sangue o se viene utilizzato a sproposito smetterà in maniera immediata di essere ciò che era prima, tornando ad essere un misero pugnale a doppia lama senza più alcun uso rituale. E non potrà mai più tornare allo stato di strumento magico. Non potrà mai più essere usato per ritualizzare (quanto meno in maniera consona, degna, coerente e soprattutto energeticamente affidabile).
Queste cose si sentono e si leggono ovunque ma è importante chiarire: l'athame taglia solo le energie del cerchio per uscire e per entrare. Punto. Il resto del lavoro viene svolto dal bolline (o bollime o nella Grimorium il buline) che è un coltello differente usato appositamente per i lavori manuali della strega (erbe, candele, incisioni ecc..).
L'athame, come qualsiasi altro strumento di natura maschile, ha forma fallica, quindi favorisce l'energia in maniera proiettiva, ecco perché viene anche nominato come l'estensione del "braccio della strega". Quando tracciamo un cerchio diveniamo canali delle energie universali che passando dentro di noi si proiettano lungo il braccio fino alla punta estrema dell'athame per dirigersi alla creazione dello spazio sacro. Anche per questo il manico è nero, perché è il punto di contatto tra noi e l'athame, il punto di scambio tra il corpo fisico della strega e lo strumento.
Allo stesso modo, quando chiudiamo il cerchio (se la nostra pratica lo prevede) l'athame taglia le energie liberandole e bandendole, ma senza riassorbirle come farebbe invece uno strumento ricettivo. È un po' come farebbe una zip (passatemi il paragone). Chiude creando uno spazio sacro all'andata e apre e libera l'energia al ritorno. L'athame viene anche usato per altri scopi rituali come simbolo fallico, come nel Grande Rito Simbolico.
L'usanza e la tradizione, oltre che il buon senso, prevede di non prestare MAI gli strumenti personali ad altre streghe. L'athame è uno di questi. Il motivo è perché si crea un legame profondo tra una strega e il suo strumento e l'utilizzo è esclusivo. Molte streghe insegnano addirittura a non mostrare a nessuno il proprio athame a meno che non sia una sorella o un fratello del cerchio, questo perché è uno strumento di grande potere e di natura molto personale e non va mostrato come fosse un soprammobile, ma soprattutto, il non farlo toccare, usare e vedere da altre persone che non siano streghe fidate deriva anche dal fatto che l'equilibrio energetico dell'athame è fragilissimo e dal momento della consacrazione il legame che lo lega alla sua strega è di perfetta armonia, calibrata energeticamente su chi ha "reso athame" un oggetto di natura consona che ne rispetta i requisiti. Il toccarlo o maneggiarlo da parte di altre streghe altererebbe questo delicato equilibrio con il rischio di spezzarlo o di inquinarlo, per quanto si possa provare armonia e simpatia per queste streghe.
Quindi, l'athame serve per "dirigere" le energie che invochiamo noi e per bandirle/liberarle. Quando sento dire che l'athame invoca le energie mi viene da ridere (e vi assicuro che l'ho sentito). L'athame è uno "strumento magico" non un essere senziente. Senza una strega che lo usa l'athame rimane un oggetto consacrato, ma da solo non fa niente. È come dire che una macchina si guida da sola perché è stata fatta per quello.

L'ASSOCIAZIONE AGLI ELEMENTI
Nella revisione di questo articolo ho deciso di dare spazio ad una delle più grandi diatribe che interessano il mondo della wicca: l'associazione all'elemento dell'athame. In quanto strumento proiettivo e maschile per la maggior parte delle tradizioni, sia wiccan che cerimonialiste, l'athame è associato all'elemento "Aria". L'opinione differente ci giunge dal druidismo e dalla tradizione Alexandriana, di cui Janet Farrar e Gavin Bone sono attualmente gli esponenti viventi più vicini al lignaggio originale. Ma perché Aria o perché Fuoco? Ho avuto modo di discutere con molte persone a riguardo e ho così sviluppato una personale teoria che mi ha portato, secondo la mia visione a mantenere saldamente l'associazione dell'athame con l'elemento Aria. Il motivo è vasto e cercherò di spiegarlo in modo semplice e diretto.
In primis in tutte le tradizioni esoteriche ebraiche (da cui la wicca ha attinto), le lame a prescindere sono associate a questo elemento e i legni all'elemento Fuoco. Vedasi i tarocchi, portatori di antichissima conoscenza: le spade sono il regime dell'intelletto, i bastoni i patroni dell'emotività. Proprio per questo motivo la funzione fallica dell'athame, nella linea proiettiva è il primo passo del cammino iniziatico: "io conosco", quindi la volontà fredda legata all'intelletto, contraria al "io voglio", legata al calore della passione. In aggiunta a questo troviamo anche uno specchio del fatto che negli elementi orientali l'Aria non esista, essendo ritenuta patrocinio dello Spirito, ed esiste invece il Metallo, che rispecchia esattamente tutti gli aspetti dell'occidentale elemento mancante. Come elemento dell'intelletto, il metallo è anche associato alle diverse ere umane, quindi legato alla cultura e alla crescita delle diverse epoche: età del rame, età del bronzo, età del ferro e ancora adesso ci si riferisce all'età dell'oro come al periodo aureo di massima magnificenza di una popolazione o una cultura. Ma anche l'uso stesso della spada è determinato dall'intelletto, da una disciplina fredda e calcolata, non infervorata o primitivamente forte come quella del bastone. La lama stessa taglia l'aria ed è aerodinamica, possiede il potere aureo. La lama, intesa come spada o athame determina appunto la disposizione del potere esecutivo dovuto alla forza ed al controllo. Non puoi usare una spada agitandola con rabbia e sperare di fare male, devi averne un controllo pieno e mentale, quindi aureo. Il suo stesso uso, come ci arriva dalla Formulaire de Haute Magie è atto alla "dissoluzione dei coaguli elettrici e degli agglomerati di forze planetarie". Le punte di metallo respingono quindi le forze contrarie, tagliandole, dividendole e minacciandole, costringendole pertanto a rimanere al loro posto al di fuori dello spazio consacrato del cerchio. Essendo quindi uno strumento legato all'Aria ha il potere di interagire sui piani più sottili e leggeri, così come farebbe un'ala che è fatta per tagliare l'aria stessa in quanto aerodinamica. Inoltre le lame, siano esse spade o coltelli, sono legate alla danza e alla leggerezza. Immaginatevi la leggerezza con cui viene maneggiato un fioretto o un bisturi, eppure sono armi estremamente taglienti. Tutto questo non sfugge agli esoteristi che utilizzano l'athame per precisi scopi. Oltre a questo vediamo come il ferro, composto dell'acciaio al 99%, era utilizzato già dagli Ittiti e i Sumeri più di seimila anni fa. Un ferro di origine meteorica che, proprio per la peculiarità di giungere dall'universo intersiderale era noto dai latini come "Sider", ossia "Stella", proprio perché giungeva da lì, dal cielo, dal luogo più alto e legato all'elemento Aria.
Quando, nel corso del mio cammino, ho parlato con alcuni esponenti delle tradizioni che vedono l'athame come legato al fuoco, oltre a non sapere, alcune volte e alcuni di loro, il perché tutte le tradizioni esoteriche antiche lo vedono associato all'Aria (il che li ha messi, dal mio punto di vista, in una condizione già sfavorevole per un dialogo dal momento che non tutto può essere legato al "sentire" e perché accettare una cosa come dato di fatto senza metterla mai in dubbio è poco saggio), la loro risposta è stata vaga e puramente tecnica: l'athame viene forgiato e si rinforza col fuoco, il legno sta nell'aria e si brucia nel fuoco.
Il ferro non esiste in natura nella sua forma nativa. È estratto da parti di altri metalli e si manifesta mediante ossidazione, quindi contatto con l'ossigeno contenuto nell'aria e nell'acqua e si può estrarre solamente grazie alla riduzione chimica delle impurità. Secondo alcuni il fatto che il ferro sia legato a Marte lo renderebbe quindi determinatamente fuoco ma, ad adesso, non ho sentito altre spiegazioni valide se non che la tradizione Alexandriana (l'unica che prevede la associazione athame-fuoco, bacchetta-aria) ha scelto questa visione per via del fatto che anticamente in Irlanda, dove è nata, la tradizione era vicina a quella druidica che vedeva appunto le lame come legate al fuoco e i bastoni come legati all'aria.
Detto questo io non trovo molta differenza nel suo uso principale, sia che lo si reputi legato all'Aria che al Fuoco e a seconda del proprio sentire e della propria esperienza, le persone possono e dovrebbero sentirsi libere di decidere per se stesse. Rimando la discussione all'articolo sulla bacchetta dove esporrò il motivo per cui la vedo come Fuoco e non Aria.

RITI DI PURIFICAZIONE E CONSACRAZIONE
Innanzitutto chiariamo che cosa intendiamo con "purificazione" e "consacrazione".
Per purificazione intendiamo la "pulizia" di uno strumento, una persona, un luogo, un oggetto qualsiasi per "azzerarlo" delle energie che l'hanno caricato in maniere diverse. Consideriamo le energie come se fosse radioattività: anche se non la vedi non significa che non esista. Le energie sono naturali e neutrali. Senza andare nel dettaglio soffermiamoci solo sull'energia diffusa e assorbita dagli esseri viventi.
Il modo migliore per capire come avviene questo scambio sono le emozioni forti, sia positive che negative (ma non è il solo punto di vista). Il dolore, la rabbia, la sofferenza, la paura sono le emozoni più forti che possano esistere e, proprio come la radioattività, lasciano una traccia sul tessuto psichico dell'energia e questa traccia, come se fosse alfabeto braille, può essere percepita e anche assorbita dagli esseri viventi e dagli oggetti che, essendo parte di quella energia come tutte le altre cose, non ne sono esenti.
Questa energia, proprio come la radioattività, viene rilasciata a lunga cessione e può causare squilibri o anche malesseri.
Purificare gli oggetti, le persone, gli strumenti o anche i luoghi significa azzerare queste energie, trasformandole in qualcosa di diverso, semplicemente trasformando il modo in cui l'oggetto, il luogo o la persona assorbe queste energie, svuotandola. Un po' come fanno le piante, insomma, in mancanza di luce assorbono ossigeno e rilasciano anidride carbonica, mentre alla luce del sole fanno il contrario e ossigenano il mondo. Oppure, purificare significa allontanare da una persona o da un oggetto qualsiasi tipo di energia che non sia nativa della materia di cui è composto. Qualsiasi energia "acquisita", quindi, per scambio, per cessione o per addizione.
La consacrazione invece è una cosa totalmente diversa. La consacrazione è, ad esempio, una presentazione agli dei di uno strumento che verrà usato per una pratica magica, di una persona che decide di prendersi l'impegno di seguire un cammino o di un luogo che diventerà da quel momento sacro per chi lo rispetterà.
I riti di purificazione avvengono con gli elementi e tramite le energie sottili. Prenderemo in considerazione solo il primo aspetto, però. Gli elementi, come manifestazione delle energie pure, hanno il potere di azzerare o rimuovere la carica aggiuntiva di un oggetto, persona ecc.. riportandola allo stato originario. Tutti gli elementi hanno questa capacità. Si usa quello/quelli appropriato/i a seconda di cosa si deve fare e perché.
Anche la consacrazione degli strumenti avviene in parte con gli elementi, ma deve rispettare requisiti differenti a seconda del tipo di strumento che si deve consacrare. Converrete con me che consacrare una bacchetta in legno di nocciolo col fuoco non è una buona idea.
Prima di ora era presente il rito di consacrazione, qualcosa che ho deciso di eliminare per rimanere nel tema del resto del sito, dove non esistono rituali. In ogni caso alcune info le do lo stesso. La cerimonia di consacrazione non dura due minuti, quindi preparatevi per attendere un lungo tempo prima che il vostro athame sia pronto. Ma dopotutto la strega sa aspettare e l'athame deve meritare un trattamento di favore dato che riveste un ruolo cardine nella pratica stregonesca. Non si svolge quando capita, quando si ha voglia, sempre che vogliate seguire le cose secondo la tradizione. Esistono momenti precisi in cui è opportuno farla: l'Athame si consacra in luna calante, possibilmente di martedì, giorno sacro a Marte, signore delle armi e dei metalli. È l'unico strumento, che io sappia, che si consacra in questa fase lunare. Possiamo trovare diecimila perché per questa scelta, ma nessuno di quelli che ho sentito mi ha realmente soddisfatto, per cui evito di scriverli per non deviare l'attenzione.
La consacrazione prevede prima una purificazione con gli elementi, e qui troviamo uno dei motivi per cui il fatto che sia in acciaio è importante. La punta della lama dell'athame va scaldata nel fuoco, secondo alcuni, fino a che non diventa incandescente, posta nell'acqua a raffreddare, passata nell'aria dell'incenso e poi piazzata nella terra per una lunazione intera. Dopo aver consacrato due athami, di cui uno due volte mi chiedo chi ha la capacità di sviluppare con un fuoco libero e senza una fornace un calore tale da poter rendere l'acciaio incandescente. Vi ricordo che il ferro si fonde a 1535 gradi, quindi perché sia incandescente la mia stima è che dovreste arrivare ad una temperatura quanto meno vicino alla metà di quella di fusione. Vi sfido ad accendere un fuoco che arrivi a 700 gradi e a mantenerlo sotto controllo. Inoltre, dopo aver seppellito per tre volte un athame vorrei ricordarvi che la terra ha una straordinaria capacità di assorbire l'umidità e che dopo un mese è pressoché matematico che il vostro athame avrà sulla lama segni di ossidazione che, come nel mio caso dal momento che non si trattava di acciaio cromato, resteranno sempre a meno che non lo passiate su una fresa. Inoltre se seppellite anche il manico il legno si deteriorerà. Prestate quindi sempre attenzione ai vostri strumenti. Se metterete l'athame nel fuoco ricordatevi che il ferro è un ottimo conduttore di calore, quindi il manico, se in legno, potrebbe scaldarsi molto. Il mio ha rischiato di prendere fuoco.
Per l'acqua io uso sempre acqua di luna, ma alcuni (come la mia prima insegnante) consigliano di metterci dentro crisantemo, elleboro e viole. Questo, come è ovvio, restringe la vostra possibilità di consacrarlo quando volete. Per l'incenso il consiglio è sempre quello di crearvene uno voi con le proprietà di consacrazione (se volete potete aggiungere le tre erbe anche lì). In aggiunta a questo l'athame, che secondo alcuni è uno strumento associabile a tutti gli elementi: piovuto dal cielo, preso dalla terra, forgiato nel fuoco, temprato nell'acqua causando evaporazione deve essere anche legato all'elemento primario da cui arriva: l'akasha, il materiale meteorico. Per farlo la mia esperienza è quella di usare la calamita dal momento che l'athame è di metallo e può essere magnetizzato. La calamita infatti è una delle rare rappresentazioni dell'akasha (la forma magnetica).
Le tempistiche sono varie per ogni elemento ma in genere nella terra va lasciato per una lunazione, a seconda anche del luogo da dove arriva: se è comprato nuovo in un negozio esoterico o se era qualcosa d'altro prima di essere un athame; decidete voi in base al vostro giudizio.
In ultima analisi, dopo la presentazione agli dei, quindi la consacrazione vera e propria, è bene legare il proprio athame a sé, sporcandolo con il proprio sangue per la prima e ultima volta. Non tagliatevi usando l'athame per farlo (se non volete vanificare la fatica fatta finora), usate uno spillo o se siete donne mestruate usate il vostro mestruo. Alcuni incidono sulla lama o sul manico il nome da strega o, addirittura, danno un nome proprio allo strumento. Se è così state doppiamente attenti a come lo usate, perché dare un nome ad un oggetto, ad una pianta o ad un animale dà loro una visione diversa da ciò che era prima e infonde in lui un potere differente.
L'athame va tenuto sempre chiuso in un panno nero e mostrato solo alle streghe all'interno di un cerchio senza MAI farlo toccare o usare a nessun altro. Non va mai sporcato di sangue, mai usato per tagliare o ferire voi stessi o qualcun altro, o minacciare esseri viventi sul piano fisico. Se lo farete il vostro athame sarà perduto per sempre e dovrete sbarazzarvene. Come ogni altro strumento anche l'athame va distrutto una volta che sarete trapassati o, nel momento in cui non lo sentite più vostro, regalato a qualcuno con cui avete un legame particolare e che potrà usarlo come si deve dopo averlo riconsacrato al suo cammino (per quanto un'antica tradizione suggerisce di non regalare mai coltelli). Mettete precauzione in queste cose, non sono da sottovalutare. Come tutti gli strumenti anche sull'athame non bisogna contrattare al momento dell'acquisto, in quanto un atteggiamento simile sminuirebbe il potere che ha, ma è da considerare ottimo il ciclo di costruzione dello stesso con le proprie mani nel caso si sia in grado, o il riceverlo in regalo da qualcuno.