The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Ciliegio (Prunus avium)



A cura di Lyrio Baelfire

CILIEGIO

Nome scientifico: Prunus avium L.
Sinonimi: Cerasus avium (L.) Moench.
Nome comune: (IN VARIE LINGUE E/O DIALETTI): Ciliegio, Cherry (eng), Merisier (fr), Cerezo (sp), Vogel-Kirsche (deu), Crann silíní fiáin (Gaelic).
Famiglia: Rosaceae.
Descrizione Botanica: Albero deciduo della famiglia delle Rosaceae, utilizzato dall'uomo come albero da frutto, è insieme al Prunus cerasus (Visciolo o Amarasco) il capostipite delle varietà coltivate di gran pregio, come il durone o il graffione bianco.
Albero alto dai 15 ai 30 metri d'altezza, con foglie oblunghe e caduche, che presenta una forte dominanza apicale della chioma nei primi anni di vita, che col passare degli anni diventa più irregolare. Può vivere fino a cento anni.
Le foglie sono dentate, alterne e pendenti, che in autunno diventano rosse, rosa o arancioni prima di cadere, con due o tre ghiandole nettarifere alla base, carattere distintivo della specie. I fiori sono bianchi, pentameri, molto delicati, disposti in gruppetti di 3-6 assieme su un corto peduncolo, ermafroditi, possiedono numerosi stami e ovario supero. Il frutto commestibile è una drupa carnosa di colore rosso intenso, chiamato ciliegia e presenta un singolo nocciolo che contiene il seme.
La corteccia è levigata, marrone, con evidenti lenticelle orizzontali grigio-marrone che diventano fessurate con l'avanzare dell'età.
Habitat: Utilizzato come albero ornamentale o da frutto, cresce in tutte le zone collinari a clima temperato.
Distribuzione geografica: Il ciliegio si trova in Europa, nord ovest dell'Africa, e a ovest in Asia, dalle Isole Britanniche a sud fino in Marocco e Tunisia (nelle zone più fredde della catena montuosa dell'Atlante), a nord fino in Norvegia e in Svezia, Polonia, Ucraina, nel Caucaso, a nord dell'Iran, con anche una piccola popolazione nell'ovest dell’Himalaya.
Fioritura: Primavera, i fiori compaiono prima dell'emissione delle nuove foglie.
Parte utilizzata: In medicina si utilizzano i peduncoli dei frutti, in magia tutta la pianta.
Raccolta: Tutto l'anno, a seconda dell'uso.
Principio attivo principale: Amigdalina: glicoside cianogenetico (produce cianuro durante la digestione) contenuto in tutte le parti della pianta meno che nei fiori, nei frutti e nei peduncoli. Il glicoside è molto tossico per il sistema nervoso centrale e per le mucose.
Fosforo e tannini: contenuti nei peduncoli e nei frutti, responsabili dell'attività astringente e diuretica. I peduncoli vengono tradizionalmente utilizzati in erboristeria come diuretici.
Curiosità: Il ciliegio è da secoli coltivato in Giappone, che lo considera un albero importantissimo. Il frutto del ciliegio simboleggiava il sacrificio dei Samurai, colui che versava il proprio sangue per raggiungere gli ideali di verità e onore; per onorare le proprie katane, i samurai usavano ornarle con rami di ciliegio in fiore. è proprio il fiore, chiamato sakura, la parte più simbolica e ricercata: candido o rosato, sui rami spogli, rappresenta la purezza e l'integrità e rispecchia l'ideale cavalleresco del samurai, il bushi.
In Europa, in particolare in Grecia, era conosciuto con il nome di Kérasos, probabilmente derivato dalla città di Kerasunte, nel Ponto, da cui l'albero sarebbe poi stato portato in Italia nel I secolo avanti Cristo da Lucullo. In Albania si usa bruciare i rami del ciliegio nelle notti del 25 e 31 dicembre per favorire il rinnovamento dell'anno e le ceneri venivano usate per fertilizzare le vigne.
Nel nord Europa invece assume connotazioni negative: in Germania si diceva che i demoni si nascondessero tra i rami e passare vicino a queste piante di notte avrebbe portato sfortuna, mentre in Inghilterra sognare un ciliegio era presagio di sciagura.
In Italia si festeggia il santo delle ciliegie, Gerardo Tintore patrono di Monza.
Oggigiorno il legno può essere utilizzato per fabbricare la bacchetta, strumento sacro della strega, tuttavia pare che quest'usanza sia recente e non derivi da un motivo folkloristico.
Usi Magici: I peduncoli, da sempre considerati, a ragione, diuretici e detossificanti, possono essere utilizzati come incenso per purificare gli ambienti. I frutti maturi, rossi e carnosi, richiamano l'amore passionale, mentre i noccioli si usano per confezionare sacchettini di protezione e prosperità. Regalare un ramo di fiori di ciliegio rappresenta l'amore puro e incondizionato, essi aiutano ad esprimere con la loro bellezza e delicatezza l'affetto verso una persona.

Bibliografia:
Fonti cartacee:
Maugini E. Maleci Bini L. e Mariotti Lippi M. (2006): Manuale di Botanica Farmaceutica VIII Edizione; Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova.
Rangoni L. (2005): Il Grande Libro delle Piante Magiche; Xenia Edizioni, Milano.
Cattabiani A. (2010): Florario – Miti, leggende e simboli di fiori e piante; Mondadori Editore S.p.A., Milano
Fonti elettroniche:
Erik Gotfredsen: Liber Herbarum II: Prunus avium
http://www.liberherbarum.com/Pn0352.HTM
consultato: dicembre 2011]
A.A.V.V.: Prunus avium– Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Prunus_avium
[consultato: dicembre 2011]