The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Cosa sono gli Arcani Minori?



A cura di Hermes

Cosa sono gli Arcani Minori?

Gli arcani minori sono generalmente considerati, a partire proprio dalla loro definizione, un po’ come la Cenerentola del mondo dei Tarocchi, se rapportati agli Arcani Maggiori.
La definizione di “minori” proviene proprio dal valore simbolico inferiore ad essi attribuito e il loro stesso aspetto, che istintivamente porta la mente ad identificarli coi mazzi di carte da scopa o da poker, e li assegna ad un contesto più ludico che divinatorio in senso stretto.
A causa di questa loro “inferiorità”, si ritiene generalmente che, in campo divinatorio, essi debbano essere necessariamente utilizzati insieme agli Arcani Maggiori, con l’unico scopo di definirne in maniera più specifica il significato. Questo è vero, ma solo in parte, nel senso che i “minori” hanno avuto una genesi ed uno sviluppo autonomo rispetto ai “maggiori”, e proprio questo ha consentito loro di arricchirsi nel corso del tempo di una simbologia propria, che li rende perciò consultabili indipendentemente dall’utilizzo dei loro fratelli più grandi.
Anche gli arcani minori quindi possiedono un forte bagaglio simbolico legato agli archetipi da essi rappresentati che consente il loro pieno utilizzo per l’esercizio della cartomanzia quale arte divinatoria.
Il fattore per cui la loro evoluzione ha oggettivamente avuto meno studio ed attenzione, in confronto agli approfondimenti enciclopedici che sono stati dedicati ai “maggiori”, ha lasciato ai diversi autori maggiore libertà nell’elaborazione grafica di queste carte.
Mentre, quindi, alcuni elementi nella rappresentazione degli arcani maggiori sono imprescindibili e si riscontrano praticamente in tutte le svariate versioni in commercio (e ne esistono centinaia!), gli autori che si sono dedicati alla rappresentazione degli arcani minori hanno potuto dare più libero sfogo alla loro creatività ed al loro “sentire” personale. Il risultato è che i mazzi di arcani minori possono essere diversissimi tra di loro e conseguentemente anche la chiave simbolica assegnata può differire, anche in maniera particolarmente conflittuale.
Tralasciando i significati divinatori che si trovano nei “libretti di istruzioni” allegati a tutti i mazzi di tarocchi oggi in commercio (e che spesso, ahimé, lasciano il tempo che trovano, con tutto il rispetto per chi li elabora), vorrei che il percorso che stiamo intraprendendo in questo breve studio degli Arcani Minori, si basasse in via preliminare sugli elementi chiave che necessariamente devono essere presenti in tutte le rappresentazioni di queste carte, per poi dedicarci al commento di qualche mazzo specifico, principalmente il famosissimo Rider – Waite, in continuità con quanto già approfondito in merito agli Arcani Maggiori.
Gli Arcani Minori si presentano come un mazzo di 56 carte, divise in 4 gruppi.
Ciascun gruppo è quindi composto di 14 carte, delle quali le prime dieci hanno un valore numerico (1-10) e le successive 4 sono individuate da figure umane: Paggio o Fante, Cavaliere, Regina e Re (dette Carte di Corte). A ciascuno dei gruppi è attribuito un “seme”: bastoni, coppe, spade, denari.
Possiamo subito individuare gli elementi chiave comuni a tutte le rappresentazioni degli Arcani Minori: 1) L’elemento numerico ovvero la figura umana
2) I “semi”
La combinazione di questi due elementi è, per l’interprete, la base di partenza per costruire tutto il percorso divinatorio, a cui dovrà poi aggiungere l’individuazione e la lettura “a sensazione” degli elementi con cui l’autore del mazzo avrà arricchito la rappresentazione della carta oggetto di analisi.
Tralasciando per il momento le Carte di Corte, passiamo ad analizzare gli elementi numerici e i quattro semi.

Gli elementi numerici.
Sul significato magico dei numeri si sono versati fiumi di inchiostro dall’antichità ai giorni nostri. Basti pensare solo alla filosofia pitagorica e al cabala ebraica per avere un’idea della complessità dell’argomento. Il valore simbolico che intendo proporre di seguito è quello che ho riscontrato nel corso dei miei approfondimenti quale più comune e che ho “sentito” più calzante per quella mia esperienza personale.
1 = l’inizio, il principio, l’idea, il potenziale, le capacità di sviluppare
2 = l’unione degli opposti, ambiguità, la simmetria, la scelta
3 = la produttività, la capacità di creare, di generare, entusiasmo, ottimismo
4 = stabilità, solidità, sicurezza, tranquillità dopo la fatica, un momento di pausa
5 = la libertà, l’agitazione, l’estro, cambiamento sia positivo che negativo
6 = equilibrio, analisi, introspezione, riflessione
7 = riuscita, risultato, realizzazione di un progetto, conclusione di una fase
8 = trasformazione, morte e rinascita, sconvolgimenti che distruggono per ricostruire, transizione
9 = riflessione, comprensione, studio, ricerca della verità, desiderio di crescita
10 = compimento, conclusione di un ciclo, concludere un percorso per ricominciare una nuova sfida. La luna nuova che è conclusione ed inizio insieme.

I quattro semi.
Bastoni, coppe, spade e denari sono alcuni degli elementi presenti nella carta del Bagatto (n. 1 degli Arcani Maggiori) e costituiscono i quattro strumenti più importanti per chi vuole cimentarsi nello studio e nella pratica dell’Arte. Il riferimento a questi strumenti è ancora più palese se pensiamo ai termini inglesi per indicare i medesimi semi: wands, cups, spades, pentacles, appunto bacchette, coppe, pugnali e pentacoli.
Così come sono collegati ai quattro strumenti magici principali, sono collegate ai rispettivi elementi, e proprio questa connessione è utile a caratterizzare la carta ai fini divinatori. Uno stesso elemento numerico avrà quindi un significato diverso a seconda del seme a cui si riferisce, che a sua volta è connesso ad uno specifico elemento. I bastoni, connessi all’elemento fuoco, appartengono alla sfera dell’ispirazione, della volontà, dell’entusiasmo, della voglia di fare, della passione. Le coppe, connesse all’elemento acqua, appartengono alla sfera dei sentimenti, dell’amore, del romanticismo, dei rapporti personali, dell’emotività. Le spade, connesse con l’elemento aria, appartengono alla sfera della razionalità, del discernimento, del percorso di crescita interiore, della capacità di separare, scegliere, dirimere mentre i denari, connessi all’elemento terra, appartengono alla sfera della stabilità, dei beni materiali, della praticità, della sicurezza economica.

Interpretazione.
Dal giusto equilibrio dell’elemento numerico e del seme associato deriva l’interpretazione di base; questa va arricchita con le “sensazioni” e i simboli che si possono ricavare dagli elementi grafici che l’autore del mazzo ha voluto inserire nella rappresentazione della carta.