The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Edera (Hedera helix)



A cura di Lyrio Baelfire

EDERA

Nome scientifico: Hedera helix L.
Sinonimi: H. chrysocarpa Walsh; H. poëtarum Bertol.; H. poëtica Salisb.
Nome comune: (IN VARIE LINGUE E/O DIALETTI): Edera ivy (eng), lierre (fr), hiedra común (esp), efeu (deu).
Famiglia: Araliaceae
Descrizione Botanica: Pianta rampicante, può raggiungere i 30 metri d'altezza se il sostegno lo permette, altrimenti ha un andamento prostrato e strisciante, formando estesi tappeti. I tronchi legnosi possono raggiungere i 25 cm di diametro, i giovani fusti sono pubescenti e si avviluppano lungo il sostegno, ancorandosi con numerose radici avventizie. Le foglie sono di due tipi: quelle dei rami rampicanti sono palmato-lobate con 3-5 lobi triangolari, verde chiaro o screziato di bianco a seconda della varietà, mentre quelle dei rami fiorali sono verde scuro e lucide, a margine intero, ovate o rombiche.
I fiori ermafroditi, piccoli e attinomorfi, sono riuniti in ombrelle o pannocchie di circa 20 unità, i petali sono 5 di colore verde-giallognolo, l'ovario è infero, circondato da 5 stami. Il frutto è una bacca, violacea o nero-verde, raramente bianca o gialla, globosa. I semi sono dispersi dagli uccelli che si nutrono delle bacche.
Distriubuzione Geografica: Comune in tutta l'Europa centrale e meridionale, sulle coste mediterranee dell'Africa e nel vicino medioriente (Turchia e Israele).
Habitat: Limitata alle zone riparate, particolarmente ad altitudini e latitudini elevate, dove la riproduzione sessuale (tramite frutto) è apparentemente assente. Il clima più adatto a lei è l'europeo sud-temperato, tollera suoli anche molto acidi, sia paludosi che secchi.
Fioritura: Autunno (Set-Nov), eccezionalmente fino a gennaio nelle fasce climatiche più temperate.
Parte utilizzata: Rami e foglie non fruttiferi (in magia).
Raccolta: Inverno.
Principio attivo principale: Saponine (Ederasaponine A e B) e derivati idrolitici (Ederine a e ß), tossici. Le saponine hanno attività molluschicida, nei mammiferi hanno effetti emetici e soppressori dell'appetito.
Usi Erboristici e/o Culinari: L'estratto glicolico di edera può essere miscelato a uno shampoo nautro e frizionato per rinvigorire il cuoio capelluto e rimuovere la forfora. Usato in cosmetica per gli inestetismi della cellulite.
Curiosità: Il nome Hedera sembra avere origine dal termine"adhær-eo", "adh-æsi": restare attaccato, aderire. L'epiteto di specie moderno, helix, significa spirale, ma quello più antico, poëtarum, fa riferimento al fatto che i poeti solevano adornarsi il capo con i rami di questa pianta. Contrariamente a quanto si pensa, l'edera non è un parassita della pianta sulla quale cresce, infatti le radici avventizie presenti sui rami sono modificate per aderire al supporto, non per suggere acqua o nutrienti. è uno dei molti simboli di Dioniso, da cui prende anche uno dei suoi epiteti: Kissós, il nome greco della pianta; il mito narra che l'edera comparve subito dopo la nascita del dio (nella versione che lo vuole figlio di Semele e Zeus) per volere di Gea, in modo da proteggerlo dalle fiamme scaturite dalle folgori di Zeus, che ne incenerirono la madre: i rami avrebbero infatti sorretto le colonne della casa di Cadmo, impedendole di crollare. Altri miti invece narrano che il giovane Dioniso, senza madre e senza nome, si rifugiò sotto una pianta d'edera che diede al fanciullo il suo nome. Ma quale legame esiste tra l'edera e la pianta sacra di Dioniso per eccellenza, la vite? Walter Friedrich Otto, uno storico delle religioni della prima metà del '900, rispose a questa domanda dicendo che "la vite e l'edera sono sorelle, che pur essendosi sviluppate in direzioni opposte, non possono celare la loro parentela [...] per l'adoratore di Dioniso la loro affinità è radicata nell'essenza stessa del dio dalla duplice figura: luce e oscurità, calore e freddezza, ebbrezza di vita e soffio di morte" (Cattabiani, 2010). In effetti la filogenetica moderna le poe vicine sull'albero evolutivo (specie sorelle), inoltre non si possono non notare le analogie tra le due piante, come ad esempio il colore e la forma delle bacche e la natura rampicante; inoltre l'edera mostra un dualismo che può ricordare la doppia natura di Dioniso, il "nato due volte": dapprima si sviluppano i rami ombrosi e rampicanti con le foglie lobate, più tardi però crescono rami rigogliosi che portano fiori e frutti. La si collega anche al serpente, un altro simbolo del dio. Siccome Dioniso era considerato il dio del trasporto mistico, ma anche di quello amoroso, l'edera è diventata nel vocabolario popolare dell'amore un simbolo della passione che spinge a unirsi strettamente in un abbraccio eterno. Contrapposta alla inebriante bevanda di Bacco, grazie alla sua "freschezza", l'edera è considerata un rimedio per smorzare l'ebbrezza data dal vino: usanza viva ancora oggi è quella di porre un ramoscello di edera sull'uscio delle osterie che preparano il vino, un amuleto per renderlo innocente e innoquo. Nei paesi nordici e anglosassoni l'edera è, insieme all'agrifoglio, uno dei simboli del Natale, nonché amuleto contro i folletti dispettosi. In Scozia l'edera avrebbe il potere di proteggere dal malocchio le vacche e il loro latte.
Usi Magici: Appendere una coroncina fatta di rami di edera dietro la porta assicura che nessuna entità malvagia possa entrare. Veniva anticamente usata per legare a sé la persona della quale si era innamorati, inoltre veniva donata alle spose per rafforzare la fedeltà nei confronti del marito.

Bibliografia:
Fonti cartacee:
Maugini E. Maleci Bini L. e Mariotti Lippi M. (2006): Manuale di Botanica Farmaceutica VIII Edizione; Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova.
Cattabiani A. (2010): Florario: miti leggende e simboli di fiori e piante; Mondadori Editore S.p.A., Milano
Rangoni L. (2005): Il Grande Libro delle Piante Magiche; Xenia Edizioni, Milano.
Metcalfe, D. J. (2005), Hedera helix L. Journal of Ecology, 93: 632–648.