The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Editoriale Mabon 2006

Mabon 2006

Mi ricordo di un giorno... ero bambino, e stavo facendo la gita più inflazionata tra tutte le gite mai organizzate per le scuole elementari; tappa: Valcamonica. Obbiettivo: le incisioni rupestri dei camuni. Così tanti anni eppure alcuni di quei segni sono ancora precisi e nitidi nella mia mente: le dense spirali, le donne panciute...
Mi ricordo la R moscia della ragazza che spiegava, i suoi capelli legati, il suo modo distaccato di chiamare "l'organo maschile". Credo che al momento quei segni mi avessero colpito solamente in modo superficiale. Capita così quando hai nove anni. Però è sorprendente come, anche le più lievi incisioni che fai, anche nel corso degli anni, tornano ad essere leggibili ed interpretabili. È come se tracciassimo anche noi segni su una pietra nel corso delle nostre esperienze, e alcuni eventi ci permettano di mettere mano ad un foglio ed una matita e passarne leggermente la punta sulla sua superficie, tenendo il foglio poggiato sulle incisioni, permettendoci così di riportarle in vita, anche se in negativo e magari incomplete.
Mia nipote ha appena visitato le incisioni rupestri con la consueta visita scolastica e mi ha raccontato con gli occhi pieni di emozione le spirali e il culto della dea madre che le hanno spiegato. È stato in quel momento che mi sono accorto di come avevo già incontrato, nel passato, la visione della Dea nel mondo. Così come i nostri antenati la rappresentavano, la immaginavano. Mi chiedo quanto di quello è cambiato ora... nel modo in cui noi la adoriamo, la veneriamo, le chiediamo saggezza e consiglio. E soprattutto mi chiedo come cambierà ancora, nel corso degli anni. Quanto i posteri saranno in grado di apprendere dalla sua voce, dalle tradizioni che noi saremo in grado di tramandare.
Mi capita talvolta di sentir parlare persone, anche per vie di terzi, che si comportano come se fossimo in procinto di doverci battere ad armi pari con chi si opporrà al culto della Dea. Non voglio esprimermi contro nessuno... so bene, per esperienza, che il peggior nemico è chi non desidera capire o accettare i tuoi pensieri. Ma non vedo comunque il bisogno di armarci e combattere. Contro chi? Il problema di non accettare è soprattutto loro, non tanto nostro. Il problema diventerà nostro nel momento in cui ognuno di noi deciderà come reagire. Se però desideriamo essere accettati e riconosciuti, non possiamo farci trovare con tra le braccia un fucile, altrimenti non ci sarà modo di scambiare opinioni, semplicemente ci sarà lo scontro.
L'intera storia dell'umanità trasuda sangue versato nel nome di questo o quel dio. Ora sento il sommo pontefice della Chiesa Cattolica affermare che "La diffusione della fede mediante violenza è cosa irragionevole ed è contraria alla natura di Dio". Una frase dettata dal cuore, di sicuro... e certamente assennata. Molti di noi si sentiranno di rispondere che le Crociate altro non sono state che "una diffusione della fede cristiana mediante violenza". È vero. Nessuno lo nega. Ma dobbiamo tutti imparare dagli errori del passato... per cercare di non commetterli più. E poi, avete mai riflettuto su una cosa: avete mai provato a ribaltare la situazione sotto un altro aspetto... ad immaginare un passato dove i preti venissero bruciati sul rogo e le chiese spogliate? È facile giudicare le atrocità commesse da altri, in altre epoche, mediante i canoni che abbiamo noi. Chi può affermare che, se non fossimo stati noi a dover subire sopprusi indicibili, non li avremmo inflitti, invece? In un mondo dove la vita vale meno di una spiga di grano, non esiste un metro di giudizio valido per tutti. Se continuiamo, tutti, ad incunearci su ciò che è stato fatto, non andremo più da nessuna parte. Dobbiamo pensare a crescere, spiritualmente, mentalmente... in qualsiasi modo la dea ci indicherà come giusto. Ripercorrere gli errori del passato non servirà a costruire un futuro migliore, senza macchia, dove la wicca verrà accettata come religione da tutti gli altri. Anche perché non vedo come questo ci possa comunque giovare in modo così determinante. Fino a prova contraria nessuno ci impedisce, di fatto, di organizzare eventi, feste, riti di gruppo, o di celebrare insieme, cantare, danzare. Anche quando ci guardano e ci osservano e ci giudicano. Io non ho niente da temere quando apro un cerchio. Se vorranno la guerra, che siano loro a colpire per primi. Potremo sempre rispondere con canti e danze e gioia, perché il nostro messaggio è questo... se non fa male a nessuno fa ciò che vuoi. Innanzi alla naturalezza del nostro festeggiare crolleranno al terra i loro propositi. Credo che disarmare la loro bellicosità sia la migliore tattica di guerra che potremmo adottare. Ricordatevi sempre che quello che desiderano è demonizzarci, e lo fanno perché hanno paura di ciò che rappresentiamo; paura per loro stessi, per i loro figli. Hanno paura perché non sanno, perché sono male informati, perché è più facile per tutti pensare in maniera sommaria che perdere tempo a preoccuparsi di trovare infomazioni reale su chi ci sta di fronte. Non escludiamo nessuno di noi da questa filosofia... lo facciamo in continuazione con "zingari", "albanesi", "marocchini", "terroristi"... Dimenticando come sia terribile dover subire noi stessi il trattamento, sentendoci definiti: "satanisti". Senza alcuna offesa per chi, davvero, adora Satana, essendo comunque libero di farlo, ma sentendoci comunque colpiti da pregiudizi inutili che ci investono ingiustamente. Ci chiameranno streghe, e forse, bruceremo davvero all'inferno... ma che per lo meno ci chiamino con il nostro vero nome!
Dobbiamo forse un po'... come dire... abbandonare i vecchi rancori se vogliamo essere accettati, se lo desideriamo. Rancori per eventi che sono accaduti secoli fa, in un mondo di illetterati. Lasciamo che la loro paura ci rimbalzi addosso. Sono loro che ne hanno bisogno, non noi. Almeno, io non ne ho bisogno. Io sto bene con me stesso; vivo in armonia con gli Dei, con la coscienza di me... e non sento la necessità di combattere con nessuno. Al mondo ci saranno sempre persone che non si sforzeranno di capire; il nostro compito dovrebbe essere quello di permettere a chi vuole ascoltare e capire, di comprendere e magari imparare qualcosa, non di chiuderci a riccio e non permettere a nessuno di conoscere la nostra cultura. Se facessimo davvero così... chi mai si sforzerebbe di capire?
Detto questo...
Danzate e cantate con persone diverse; aprite i cerchi con volti nuovi e parlate con persone di diverse etnie, confrontandovi sempre con chi ne sa di più, ma soprattutto con chi ne sa di meno, perché sono loro che ci possono insegnare molte cose, con le domande più sincere che magari, noi non ci siamo mai posti...
Vivete la vostra spiritualità in pace e armonia, senza dimenticare mai la responsabilità che avete nei confronti di voi stessi e della vostra vita e della vostra serenità.
Non cercate la perfezione e non dimenticate mai di essere felici dei vostri traguardi.
Imparate a cogliere i messaggi che gli dei ci lasciano nel mondo: nelle foglie che cadono, negli uccelli che sfruttano le correnti d'aria, librandosi nel cielo, nel fuoco che lambisce e consuma un pezzo di legno.
Sentite le vostre corde vibrare. Alzate le coppe colme di idromele e brindate con i vostri amici, con i vostri e le vostre amanti. Fate l'amore se vi va e non dimenticate mai che la scintilla di divino che arde nel cuore di voi tutti non smetterà mai di brillare.
Cogliete il momento che vi si presenta per essere felici, e imparate a non avere paura di aprirvi con chi si pone al vostro pari. Diffidate di chi vi porge le mani con il palmo verso il basso e di chi bacia con gli occhi aperti; non fidatevi di chi si fa chiamare "maestro" o di chi vi tratta con superiorità: il sentiero della dea è per gli umili, e voi siete i maestri di voi stessi: vi basterà imparare ad ascoltare la voce degli dei dentro voi.
Ricordatevi sempre che nessuno vi può giudicare per ciò in cui credete e che non dovete giustificare a nessuno la vostra fede, e soprattutto che non dovete spiegazioni a nessuno.
Abbracciate gli alberi e parlate con le piante, amate gli animali e accettate la loro natura, anche noi abbiamo la nostra... è questo che li rende speciali. Se perdessero la loro naturale spontaneità in cambio di una maggiore coscienza umana perderemmo degli amici insostituibili.
Non abbiate paura degli addii perché in realtà non esistono, ma cercate sempre l'equilibrio dentro di voi e provate a mettervi nei panni delle persone che agiscono in un modo che, ad un primo acchito, non riuscite a comprendere; molti di loro potrebbero non capire i motivi che vi spingono ad alzare le braccia al cielo quando piove e ringraziare con tutta l'energia che avete in corpo. Potete biasimarli?
Benedite gli dei per ciò che vi donano, e non abbiate paura di pregare affinché vi aiutino a trovare il modo cambiare ciò che è in vostro potere cambiare e di accettare ciò che non avete modo di cambiare.
Cercate di affrontare le giornate terribili con filosofia e umorismo, ce ne saranno sempre a migliaia da vivere, e se le vedrete come deliberati attacchi alla vostra pazienza, vi assicuro che diventeranno interminabili.
Ricordate sempre che l'essere umano, nel corso dei secoli, è caduto tante e tante volte dal proprio scranno proprio perché non ha mai voluto ammettere con se stesso e con gli altri di aver sbagliato. Anche noi, probabilmente stiamo sbagliando... se vi accorgete che così è, non lasciatevi cadere, ma ammettete l'errore e cercate di rimediare.
Quando aprite un cerchio, fatelo con la gioia nel cuore... e non solo perché dovete. Nessuno vi obbliga a celebrare.
Non spendete il tempo a parlare con persone noiose, o a disquisire con qualcuno per dimostrargli che la sapete lunga, risulterete noiosi voi stessi agli occhi di altre persone.
Imparate a benedire e perdonare anche chi vi fa del male. Non vi costerà un grosso sforzo... e la legge del tre fa il suo corso sempre, scivolando lungo il fiume della vita come una barchetta di carta, e arriverà sempre a destinazione... Lasciate che siano loro stessi, in comunione con gli dei a poggiare nuove pietre sul loro capo. La giustizia degli uomini si è rivelata spesso lacunosa...
Ma cosa più importante di tutti... accettate i consigli della gente e prendete le loro parole per quelle che sono... ognuno è giudice della propria vita.
Che la dea vi benedica tutti...
Felice Mabon... e ricordatevi di scaricare il calendario del nuovo anno (gentilmente offerto...)!

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