The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Giada



A cura di Proue
 

Giada
 

Per lungo tempo si è pensato che il termine "giada" rappresentasse un unica pietra, ma nel 1863 uno scienziato francese scoprì che sotto il nome di quella pietra dura conosciuta da 7000 anni, si nascondevano due differenti tipi di minerale: li chiamò "giadeite" quasi introvabile e pregiatissima, e "nefrite", molto meno rara. L'analisi e la distinzione di queste varietà è molto difficoltosa, elemento questo che giustifica la denominazione "giada" per entrambe.
I colori della nefrite variano dal verde scuro al crema, mentre la giadeite presenta un ampia gamma di colori: dal verde al lilla, al bianco, al rosa, al bruno, al rosso, al blu, al nero, all'arancio e al giallo. La varietà più apprezzata e una delle più costose in assoluto è la cosiddetta "giada imperiale", giadeite di un intenso e luminoso colore verde smeraldo- Giacimenti importanti oltre che in Cina, esistono anche in Messico, Stati Uniti e Nuova Zelanda.
A partire almeno dal 2950 avanti Cristo, la preziosità della giada è stata considerata portata alla strenua di vera e propria regalità.
“Yu” La lettera con cui si scrive giada somiglia ad una I maiuscola con una linea nel mezzo. Secondo una forte linea filosofica, la parte superiore rappresenta il cielo, quella inferiore la terra e la sezione centrale il genere umano. La parola yu si usa in cinese per nominare qualcosa di prezioso, più o meno la stessa valenza dell'oro per noi. Era convinzione comune che la giada preservasse il corpo dopo la morte, per tale motivo in alcune tombe di imperatori a partire da migliaia di anni fa interi abiti di giada per assicurare l'immortalità fisica al loro possessore. Anticamente in Cina, durante i funerali, si era soliti coprire occhi e bocca con cicalette di giada e otturare gli orifizi con cilindretti di giada. In questo modo si pensava che gli spiriti terreni non potessero uscire improvvisamente dal corpo del defunto e recare danno ai parenti. Per migliaia di anni, la giada è stata il simbolo dell'amore e della virtù nonché un oggetto che ai giorni nostri può essere definito status symbol. E sono proprio i cinesi i maggiori cultori ed intarsiatoti storici del minerale, gli stessi che solvano portare a contatto nei taschini interni un pupazzetto o un animale di giada, con la convinzione che, assorbendo l’energia umana, potessero animarsi.
La giada è uno dei più importanti simboli di purezza e di serenità e amore. Per i cinesi tenerla nella mano destra aiuta a prendere decisioni. Metterne una in un vaso aiuta a prendere decisioni. Aiuta la cistifellea, coliche, occhi. Stimola la saggezza, il senso di pace, la purificazione, i legami di amicizia, la buona sorte e la protezione, viaggi sicuri, lunga vita.
“Piedra de Hijada”, pietra del fianco, è l’originale nome in spagnolo. Ne traiamo la sua caratteristica peculiare terapeutica di lenimento per problemi renali, del fegato e della milza. Inoltre è amica del sistema nervoso e dell’armonia fisica in generale.

UTILIZZO DELLA GIADA NEI RITUALI

Liberamente tratto da un incantesimo di Scott Cunningham vi illustro un rituale per allontanare una cattiva abitudine che, a mio avviso, potrebbe vedere la giada come protagonista perfetta. Vi serviranno un posto tranquillo, una giada poco più grande di una moneta e un punteruolo. Per prima cosa (questo è un lavoro che va fatto tempo prima di cimentarsi nel rituale) cercate di racchiudere in un simbolo ciò di cui volete liberarvi.
Alcuni esempi: Una goccia se volete smettere di lamentarvi per qualsiasi cosa, una moneta per cercare di arginare le mani bucate etc.
Una volta che il simbolo avrà una sua identità centratevi e radicatevi (chi lo desidera potrà segnare il Cerchio) e con il cristallo tra le mani visualizzate il simbolo dell’abitudine fino a quando lo stesso non uscirà dal vostro corpo (di solito si visualizza mentre fuoriesce dalla bocca o dal terzo occhio, posto sulla fronte) e arriverà nitido e preciso sulla superficie della pietra. Soltanto ora prendete il punteruolo e scalfitene leggermente la superficie fino a schizzarvi l’immagine che avete visualizzato.
Nell’atto della scalfittura mi raccomando di sforzarvi affinché tutti i pensieri riguardo all’abitudine scelta carichino la pietra. Infine capovolgetela in modo da non dover più guardare il simbolo inciso.
Una volta che la pietra saràscalfita e caricata a sufficienza non vi resta altro che (ringraziare la Dea, aprire il Cerchio e) seppellire la giada lontano da voi il più possibile. La pietra e le vostre buone intenzioni faranno il resto.