The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Il Bazar

I Sogni
 

A cura di Proue
 

Il Bazar

Mi trovavo con una persona, che conosco solo attraverso i social, in un mercato all’aperto tipo bazar o mercato orientale.
Questo bazar era pieno di gente e animali come se fossimo in un tempo passato, il pavimento era di terra battuta, non asfalto e noi eravamo seduti in terra.
In
un angolo per terra seduto accanto a questo ragazzo c’era un altro uomo ma non ho assolutamente idea di chi fosse, non ricordo assolutamente nulla di lui. Lui mi ha sempre fatto una gran bella impressione per la sua personalità, io l ho guardato in viso e l’ho supplicato di aiutarmi. Una richiesta di aiuto che non aveva un argomento specifico.
Lui mi ha fissato a lungo negli occhi, poi mi ha detto: "lo senti questo odore intorno a te?"
Io cercavo di percepire qualche odore ma non sentivo nulla: ero smarrita.
La mia richiesta di aiuto a lui era una vera e propria supplica: speravo con tutta me stessa che lui mi potesse aiutare...e quando non sentivo l’odore di cui mi parlava mi sentivo triste perché non mi sentivo in grado.
Poi lui ha preso un foulard rosso e l’ha avvolto sul braccio destro muovendolo come si fa per mimare le ombre cinesi.
Al risveglio mi sono sentita bene però, avevo la sensazione che lui avesse fatto qualcosa per me.

MI trovavo con una persona, che conosco solo attraverso i social, in un mercato all’aperto tipo bazar o mercato orientale.
Questo bazar era pieno di gente e animali come se fossimo in un tempo passato, il pavimento era di terra battuta, non asfalto e noi eravamo
seduti in terra.
In
un angolo per terra seduto accanto a questo ragazzo c’era un altro uomo ma non ho assolutamente idea di chi fosse, non ricordo assolutamente nulla di lui.

Una ambientazione così tipicizzata non è comune per un sogno. Ammesso che non sia l’elaborazione inconscia di un film visto o un libro letto recentemente il bazar posta con sé simbologie molto potenti. La polvere, la vicinanza di sconosciuti, il rumore di un mercato, il caldo. Tutto si traduce in pesantezza in questo caso.
Si tratta di una persona molto stanca, con molte micce problematiche accese e che sta esaurendo la forza e l’energia per affrontarle una ad una.
Il sognante è in una fase di caos, dove probabilmente prima si trovava perfettamente a suo agio. Ma è possibile che ultimamente qualcosa sia scattato in lei e l’atmosfera abbia cominciato a farsi pesante, facendola riflettere sulla effettiva capacità di risolvere le beghe grandi e piccole.

Lui mi ha sempre fatto una gran bella impressione per la sua personalità, io l ho guardato in viso e l’ho supplicato di aiutarmi. Una richiesta di aiuto che non aveva un argomento specifico.

E’ anche curioso come una presenza del tutto aleatoria, trattandosi di una persona mai conosciuta nella vita reale, acquisisca una posizione tale da ritrovarsi in carne ed ossa in un sogno. Soprattutto perché anche nel sogno la persona mantiene il ruolo che il sognante le ha dato nella vita reale, ovvero quello di mentore, di guru da seguire e da cui farsi aiutare.
Quindi questo passaggio assume un forte potere nel lavoro di interpretazione.
La sognante ha bisogno di aiuto, anche se non specifica il tipo, e si rivolge a qualcuno che non annovera nelle persone vicine a lei. Come se affidare la propria vita ad uno sconosciuto sia più prudente che a qualcuno nel giro familiare o di amici.
Il problema su cui si concentra il sogno ha quindi radici proprio lì da dove chi sogna sente di doversi allontanare. E ciò viene sottolineato anche dalla scelta inconscia di vivere il proprio sogno in un ambiente che per idealizzazione è geograficamente lontano.


Lui mi ha fissato a lungo negli occhi, poi mi ha detto: "lo senti questo odore intorno a te?"
Il mentore del sogno per tutta risposta mette chi sogna alla prova. Senza dare altre spiegazioni. Pattern tipico dei saggi, che richiedono prove e lasciano insegnamenti mai immediatamente comprensibili a chi ascolta. Ma carichi sicuramente di grosse verità ed illuminazioni. Tutto sta a tradurle, o meglio ad elaborarle in maniera che possano aprirsi e donare il loro carico di saggezza.
E’ interessante come questo insegnamento si nasconda dietro uno dei 5 sensi. Quale che sia è quindi, per forza, non legato a nozioni, conoscenza scientifica, o esperienze, ma si riallaccia a qualcosa di molto profondo e ancestrale come, in questo caso, l’odore.
Questo mi fa pensare a qualche talento che non ha visto la luce o che è stato accantonato per fare spazio ad affari più terreni, come lavorare per lo stipendio o occuparsi di altri prima che di sé stessi, mortificando così una vena sensibile che è andata scemando fino a scomparire.

Io cercavo di percepire qualche odore ma non sentivo nulla: ero smarrita.
La mia richiesta di aiuto a lui era una vera e propria supplica: speravo con tutta me stessa che lui mi potesse aiutare...e quando non sentivo l’odore di cui mi parlava mi sentivo triste perché non mi sentivo in grado.


lo sforzo del soggetto c’è e non ha risultati. Ma è uno sforzo razionale. Quindi un approccio errato.
Più ci si sforza in maniera razionale, cercando di sentire qualcosa con il cervello e non con il corpo, più siamo vittime di frustrazione.  E’ comprensibile, ma questo deve spingerci a cambiare prospettiva, a vedere le cose da un altro punto di vista e, soprattutto, a fidarci ed affidarci più ai nostri sensi ed alla nostra sensibilità. E’ sicuramente lì la chiave per sbloccare le situazioni.

 

Poi lui ha preso un foulard rosso e l’ha avvolto sul braccio destro muovendolo come si fa per mimare le ombre cinesi. Al risveglio mi sono sentita bene però, avevo la sensazione che lui avesse fatto qualcosa per me.
Le ombre sono figure, ma sono fatte di niente.
Le forme vengono percepite dal cervello, ma non sono quello che il cervello ci dice. Non per davvero.
Penso che il messaggio di questo viaggio onirico sia proprio questo, veicolato da colui che la sognante ha vestito del ruolo del Saggio: non pensare, fermati e percepisci.
Fermati e “senti”.
Prima di tradurre con la razionalità permettiti di percepire il significato di quello che vedi, senti, tocchi, e di farlo tuo con il cuore prima che ci pensi la testa con i suoi schemi ed i suoi limiti.
La soluzione è davanti a te, solo che tu sei troppo impegnata a cercare di darle un volto ragionato.