The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Ingwaz

 

 

(Il Dio) in principio fu visto dagli uomini

tra i danesi dell’Est,

finchè partì verso Est cavalcando le onde

 seguito dal suo carro:

così gli Haerding chiamano l’eroe.

(Antico Poema Anglosassone)

 

 

Ingwaz è giunta a noi in due forme grafiche, entrambe costituite da due Kenaz speculari che, in una prima versione si uniscono alle estremità dando origine ad un rombo, mentre in una seconda si intersecano.

Il glifo rappresenta uno spazio chiuso ai quattro lati che ricorda un recinto, uno spazio sacro o, secondo la versione più accreditata, un seme nascosto nella terra in procinto di germogliare, e sintetizza pertanto il compimento della creazione, la perfetta unione di maschile e femminile che genera la vita. La denominazione stessa deriva da Ing, altro nome del dio Freyr, colui che porta fertilità, rinascita, rinnovamento.

Massignan (Le rune, 2002) afferma che la Runa avrebbe polarità maschile e incarnerebbe esclusivamente il potere generativo virile, rappresentando così la perfetta controparte dell’energia femminile di Berkana: secondo questa visione, laddove Berkana rappresenterebbe il nutrimento materno, Ingwaz raffigurerebbe il padre fertile e la protezione da questi offerta.

 

 

Altri autori invece, quali Thorsson (1984) e i più recenti Odal e Bianco (2016) e Heid (2017), concordano nel ritenere che l’energia di Ingwaz manifesti l’unione del maschile e femminile, il seme deposto nella terra, l’uovo cosmico generatore di vita; personalmente mi sento più in linea con questa prospettiva, che vede tracce nella presenza tra gli antichi germani affacciati sul Mare del Nord di un culto dedicato alla coppia Ing e Nerthus, rispettivamente Dio della terra e Dea madre terrestre e acquatica. A conferma di questa teoria, gli autori riconducono il carro, descritto nei versi del poema anglosassone dedicati alla Runa, a Nerthus: sarebbe proprio il carro della Dea a scendere nelle profondità della terra portando con sé il seme della nuova vita.

Ingwaz rappresenta quindi il prepararsi silenzioso di una nuova forma, è portatrice di fertilità e crescita. In divinazione preannuncia impulsi creativi, rinnovamento, nuovi cammini.

                                                                     

SCHEMA DI INGWAZ

Altri nomi: Ing, Enguz, Ingvarr, Yngvi

Polarità: maschile-femminile

Valore letterale: NG-GN

Valore numerico: 22

Elemento: acqua e terra

Colore: giallo, marrone, verde, nero (natura, fango e terra)

Periodo: 14 maggio ore 18.00/ 29 maggio ore 22.59

Minerali: adularia, avorio, ambra

Metalli: alluminio

Vegetali: melo, camomilla, lauro

Olio essenziale: legno di cedro