The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Lama n° 14 - La Temperanza



A cura di Sole

LAMA N° 14 - LA TEMPERANZA

La figura centrale della lama quattordici rappresenta un Angelo, per la precisione l’Arcangelo Michele, angelo associato al sole, all’elemento fuoco, alla direzione sud e il cui nome significa: “chi è come Dio”.
Sulla fronte porta un simbolo solare, e dal capo irradia un’intensa luce. Un piede riposa sull’acqua: simbolo della materia mentale cosmica, e un altro sulla terra, simbolo della manifestazione concreta della materia mentale.
L’angelo qui raffigurato rappresenta quello che per tutti gli esseri umani è l’IO Superiore, l’IO che ci guida dal centro del nostro cuore. Sul mantello, infatti, troviamo il tetragramma JE HO VAV, il nome di Dio in ebraico, e nell’albero della vita della Cabala, L’Arcangelo Michele si colloca nella terza sfera: Tipharet, la Bellezza.
Particolare attenzione deve esser posta nella stella a sei punte che ha sul petto, essa deve essere disegnata con due compassi perché l’ettagono regolare che la compone non è un dividendo uguale dei 360 gradi del cerchio. Ne deriva che poiché non è affatto semplice tracciare un ettagono regolare, questo disegno richiede una grande abilità nell’uso del compasso. Il compasso può essere paragonato alla capacità dell’essere umano di “circoscrivere i propri desideri e mantenere le proprie passioni nei limiti dovuti”, e l’abilità richiesta per la direzione corretta del desiderio dipende dalla “conoscenza e conversazione con l’Arcangelo Michele, o nostro Io Superiore”.
Ogni lama dei Tarocchi rappresenta un particolare stato della coscienza, e i principi ivi rappresentati sono quelli che governano la nostra vita. In particolare questa carta segue la lama tredici, La Morte, il cambiamento, e quindi la purificazione interiore. Solo dopo un profondo cambiamento e pulizia interna può giungere, finalmente, la pace.
La lettera ebrea relazionata è Samekh, ed ha la forma di un serpente che si morde la coda. Nella lama otto troviamo la lettera Teth, raffigurata come un serpente arrotolato; nella lama undici abbiamo Lamed, un serpente attivo eretto con coda verso il basso; Samekh, infine, indica la fine del movimento ascendente della coda verso la bocca del serpente, perciò inverso rispetto a Teth della lama otto. Questo perché Teth mostra il potere che ha il serpente prima di imparare a dirigerlo; Lamed rappresenta la metà del cammino nelle tappe del dominio dei propri difetti e delle proprie passioni; Samekh è il risultato del controllo perfetto, il serpente che si morde la coda, movimento circolare continuo, simbolo di eternità e saggezza. Inoltre Samekh è assegnata al segno astrologico del Sagittario, retto dal pianeta Giove il cui simbolo è una freccia, segno associato alla triplicità ignea. Ricordiamo che l’attività ignea è anche una forma di vibrazione, così il potere del serpente è la forza del desiderio che si cela dietro ogni nostra azione. Il numero 14 rappresenta il principio della ragione (4) espresso attraverso l’attuazione del principio di attenzione (1). Attenzione intesa come concentrazione, e la concentrazione è la focalizzazione dell’attività vibratoria del serpente in un punto definito del cervello. I mezzi attraverso cui si realizza la concentrazione sono simbolizzati dal giardino del Mago. Inoltre uno più quattro, sommati tra loro, danno cinque come risultato. La lama numero 5 è il Papa, perché la meta è realizzata quando si ascolta la voce sottile dell’Intuizione. Colui che cerca la illuminazione, l’elevazione spirituale deve avere sufficiente fervore per raggiungere la meta, essere disposto al sacrificio, andare contro corrente, spezzare i legami inutili, abbracciare una strada o un sentiero che può esser necessario percorrere in solitudine. Ma lo stesso sacrificio e fervore sono inutili quando il desiderio di libertà non viene adeguatamente diretto. A questo fa riferimento la lama quattordici. L’arte di temperare è la capacità di provarsi costantemente, mescolare le forze opposte, trovare il centro, passare per la via di mezzo e solo così raggiungere finalmente l’equilibrio.
Le ali dell’angelo sono rosso fuoco con risvolti azzurrognoli, per indicare la qualità ignea del segno del Sagittario. Ricordiamo che il simbolo del Sagittario è una freccia per ricordarci la meta, la volontà, il proposito, l’ intenzione. è un segno legato ai viaggi, ai sogni e alla filosofia, relazionato con le aspirazioni elevate dell’animo umano che portano l’uomo prima lontano da casa per poi comprendere che il luogo sacro che si ricerca è dentro il nostro cuore. La torcia è un simbolo di fuoco, da essa cadono 5 Yod sull’aquila riferendosi al mondo riportato dai nostri cinque sensi. L’acqua che proviene dal vaso fa riferimento all’acqua della lettera Mem e alla dottrina simbolizzata dall’Appeso: quando l’acqua è purificata, o la coscienza personale è invertita, si riversa sul leone; attraverso la sospensione della falsa conoscenza dell’indipendenza personale (lama undici) si comprende cha la personalità è solo uno strumento della Volontà Divina. L’arcobaleno simbolizza la differenziazione della attività vibratoria della luce in colore per mezzo dell’acqua sospesa nell’aria. Quando l’aria della coscienza viene mischiata con il Prana Cosmico, si manifesta l’arcobaleno come promessa; i colori dell’arcobaleno sono gli stessi dei nostri centri chakra.
Il sentiero della lama va verso due montagne gemelle che, nell’albero della vita, rappresentano le due sephirot Chokman e Binah, e terminano sotto Kether, la corona della Volontà Unica. Ricordiamo che l’acqua inizia dal mantello della Gran Sacerdotessa, che piano porta alla scala ascendente di rivoluzione organica rappresentata nella lama dieci, espressione delle forze riproduttive sotto il dominio dello Scorpione. Attraverso l’operazione di queste forze il Potere di Vita si evolve e tappa dopo tappa realizza l’evoluzione spirituale. L’illuminazione dell’uomo si incontra sempre relazionato con il sesso e il potere sessuale. Attraverso la direzione dell’impulso sessuale possiamo andare più in su di Hermanubis della lama dieci e elevarci fino all’unione con l’Io Superiore. La conoscenza e la conversazione con l’Io Superiore, rappresentato dall’Arcangelo Michele, è ciò che il Mago si propone di realizzare. Il fine verso cui tendono tutte le attività umane è quello di essere sotto la guida di ciò che viene rappresentato nella lama quattordici; essa ci illustra la necessità di agire, di provarsi costantemente, giorno dopo giorno, affinando le emozioni e i sensi, collocando così nell’inconscio modelli sempre più chiari e corretti. Perché cambiando prima la mente e poi il corpo saremo di conseguenza capaci di cambiare il nostro mondo circostante. Il significato letterale della lettera Samekh è “giogo, supporto, appoggio” e l’idea basica qui richiamata è la stabilità, il fondamento, il punto di appoggio e di equilibrio della nostra personalità che deve essere capace di sostenersi e di sostenere il resto. Verificare, provare, perseverare e solo così trovare l’armonia fra le onde ascendenti e discendenti della nostra vita. Riconoscere il nostro angelo e riequilibrarci con la sua voce sottile, imparando a riconoscerla. Il leone rappresenta l’anima animale che ognuno ha dentro di sé, è la nostra coscienza senza evoluzione. Questo leone è diverso da quello rappresentato nella lama otto, qui lo vediamo addomesticato completamente dall’angelo, l’Io superiore. L’aquila fa riferimento al segno zodiacale dello Scorpione, associato alla lama tredici, richiamando la grande forza che c’è dietro l’impulso sessuale, di accoppiamento, sia di una pianta che di un animale o di un essere umano. L’angelo versa acqua sul fuoco e fuoco sull’acqua. Perché lo Scorpione è un segno di acqua, e il fuoco e l’acqua producono il vapore in un processo di raffinamento; il nome della lama richiama alla mente la necessità che la personalità umana sia provata, raffinata, senza scoraggiarsi. Ricordiamo che tutte le sofferenze servono ad evolverci, e che spesso preferiamo sotterrare la testa sotto la sabbia anziché affrontare le cose e superare la tappa per affrontare quella successiva. Ecco perché molte persone ripetono come un copione tutta la loro vita, affrontando nel modo sbagliato tutti i problemi che gli si pongono davanti, che non sono altro che tappe necessarie per la loro evoluzione.
Ognuno di noi ha la capacità di sviluppare poteri quando ci troviamo in difficoltà. Se guardiamo indietro ci accorgiamo che è stato sempre dopo pene e agonie profonde che abbiamo avuto la percezione nel nostro cuore di non essere soli nell’universo e di aver ascoltato il messaggio del nostro Io Superiore, o Angelo Custode. Ma il segreto per evolverci è trasformare la nostra personalità lavorando con le piccole molestie quotidiane. Ci accorgeremo che l’angelo custode è sempre accanto a noi, che c’è un contatto continuo. Ma noi non sempre siamo sempre capaci di vedere e ascoltare. Quando giorno dopo giorno ci succedono le cose, cerchiamo sempre il nostro angelo, la nostra vera intuizione che ci indica la via. Sovente quando dobbiamo prendere una decisione viviamo una scissione interna, ci troviamo divisi da due contrapposti desideri, non sappiamo dove dirigere le nostre forze, e così andiamo da un estremo all’altro; la temperanza invece ci richiama alla via di mezzo, all’unione degli opposti, al ritrovamento dell’equilibrio, dell’armonia per dirigere, così, ogni nostra azione quotidiana con vera saggezza.