The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Lama n° 16 - La Torre



A cura di Sole

LAMA N° 16 - LA TORRE

Arriviamo ora alla seconda tappa del nostro sviluppo spirituale: il risveglio dal sogno che ci trasmettono i nostri sensi; dall’incubo di quella schiavitù che viene egregiamente rappresentata nella lama quindici, dove arriviamo a “comprendere” e a “percepire” che la paura, la cattiveria, la rabbia non sono altro che un incubo derivante dalla errata interpretazione della realtà circostante.
La lama sedici si presenta come una figura di distruzione; tuttavia notiamo subito che qui la forza distruttiva è rappresentata dal sole, e arriva come un fulmine. è il fulmine della Supercoscienza, del nostro Super Io, è il risveglio dopo il quale la persona non torna mai ad essere come prima. In realtà la distruzione è la base dell’esistenza di qualunque forma vivente poiché (come afferma anche la seconda legge della termodinamica), solo attraverso la disintegrazione della materia si liberano nuove forme di energia. Qui c’è un processo distruttivo dove tutte le abitudini e i pensieri errati spariscono, ogni schema ripetitivo viene meno, rompendo così il velo che occulta la realtà. Tuttavia per portare questo processo a compimento c’è bisogno della “vera discriminazione”, e di ciò che viene rappresentato nella lama sei: ogni singolo giorno ci dà l’opportunità di risvegliarci, se non ci limitiamo ad un’osservazione superficiale dei problemi e delle vicissitudini che ci affliggono, facendo sempre grande attenzione al significato che attribuiamo ai nostri pensieri, atti e desideri. Sappiamo che se formuliamo i desideri usando la discriminazione in modo intelligente e li manifestiamo attraverso la concentrazione, riusciamo a creare le immagini mentali dei risultati desiderati in modo chiaro e definito, e diamo ad esse la forza necessaria ( forza rappresentata dal pianeta Marte).
La lettera ebrea associata a questa lama è PEH, che richiama nella forma una bocca ed è associata al linguaggio. Tutto ciò che diciamo non è altro che un’evidenzia della nostra coscienza. I nostri pensieri non sono altro che il linguaggio silenzioso di ciò che ci comunica la nostra anima. Il sole si trova nello stesso angolo dove si trova il sole nella lama zero: Il Matto.
La Torre è costruita con mattoni collocati in ventidue file, a richiamare il linguaggio umano, la comunicazione attraverso l’alfabeto ebraico composto da ventidue lettere. Rappresenta anche la Torre di Babele interamente costruita di parole, a ricordarci come noi costruiamo, giorno dopo giorno, con le nostre parole, la nostra torre di Babele.
Mentre nella lama quindici avevamo una situazione che, quando compresa, suscita ilarità, riso, allegria, qui vediamo una situazione realmente allarmante: un raggio ha distrutto la torre, i suoi abitanti sono in caduta libera, una corona è stata abbattuta. Eppure la distruzione è un aspetto inevitabile nella costruzione: bisogna rimuovere i vecchi modelli per costruire i nuovi. Non si può riempire un bicchiere ancora pieno.
Questa Torre è una struttura composta da errori e ignoranza, da falsi pensieri espressi attraverso un uso incorretto ed errato delle parole. è la Torre che noi erigiamo e che ci rappresenta, o meglio, che rispecchia il nostro modo di considerarci e di interagire con il mondo esterno. Sovente è costruita su un picco di montagna isolata, separata dal resto del mondo perché troppo spesso è così che ci sentiamo: soli, con in mente l’idea della separazione dal resto del mondo. La sequenza delle lame dei Tarocchi rappresentano in modo chiaro tutto ciò che le anime più elevate devono, possono e arrivano ad essere. Questa lama ci invita a cercare di vedere ciò che esprimiamo a parole, e come attraverso le parole rappresentiamo in nostri stati di coscienza e costruiamo le nostri Torri di Babele, la nostra prigione. Chi possiede una vera onestà e integrità, chi è realmente coerente con se stesso, non ha bisogno di fare proclami; semplicemente vive ciò che pensa e desidera. Del resto quando amiamo veramente, dal profondo del cuore, non viviamo il nostro amore senza necessità di dare spiegazioni? Eppure quando pretendiamo spiegazioni su ogni singolo atteggiamento, quando iniziamo a parlare dell’amato notando le sue imperfezioni, rivolgendogli parole che gli rinfacciano difetti, allora costruiamo le nostri torri e ci isoliamo sul picco della montagna. Se vogliamo essere amati, dimostriamo amore in ciò che facciamo, senza necessità di spiegare, etichettare e classificare sempre le nostre azioni . Le figure che cadono dalla Torre sono le due modalità attraverso cui si manifesta la personalità umana, la Coscienza e l’Inconscio, a differenza della lama sei sono vestite, perché nascondono la loro vera natura.
Nell’aria ci sono ventidue YOD sospese. Dieci sono al lato della torre, disposte in modo da formare l’albero della vita cabalistico; le altre, disposte sempre simmetricamente dall’altro lato, rappresentano le ventidue lettere dell’alfabeto ebraico. Ricordiamo che ogni lettera dell’alfabeto rappresenta un aspetto particolare di YOD. Sono sospese nell’aria perché nessuna delle forze che esse rappresentano ha un fondamento fisico, a differenza della Torre che si erge su un terreno che ha lo stesso colore del corpo del diavolo. La lettera PEH è associata alla direzione nord, luogo di grande oscurità simbolica, nessuna loggia massonica è rivolta al nord perché è un luogo dove il sole non brilla mai, come nel lato nord del tempio di Salomone. L’idea dietro questa associazione dell’oscurità al nord e alla forza di Marte è che le forze e i poteri nascosti all’uomo medio dietro il velo sono gli stessi poteri che portano all’illuminazione per coloro che invece comprendono ciò che realmente si nasconde. Eppure l’uomo è sempre attratto e interessato verso temi oscuri e sconosciuti, verso ciò che viene celato. Questa è la ragione per cui l’Imperatore guarda verso il Nord, perché nella lama sei c’è un serpente al lato nord e nella lama dieci c’è lo stesso serpente che discende al lato nord della Ruota. Possiamo dire che l’illuminazione proviene da fonti occulte di potere che terrorizzano la mente dell’uomo ignorante. L’attività fondamentale che rappresenta la forza di Marte è lo stimolo del desiderio; se analizziamo i nostri desideri ci accorgiamo che molti sono deboli e senza importanza. Non così per l’uomo illuminato: egli ha pochi desideri, ma quelli che ha sono profondi, poderosi e diretti. Egli spara la sua freccia precisa al bersaglio e non permette a nessuno di sviarlo. I suoi pensieri sono costruttivi e non vuoti e ripetitivi, e riflettono ciò che egli è e che egli fa. Fintanto che attribuiamo potere e conoscenza solo alle circostanze esterne, viviamo in un sogno. Le vere fonti della vita e del potere sono dentro noi, la personalità umana è come una macchina che proietta immagini sullo schermo della realtà esterna. Le nostre immagini mentali dipingono il quadro, e le parole della nostra bocca innescano le reazioni che quotidianamente sperimentiamo. Ma la vera luce che proietta il quadro è la nostra luce interiore. Quando ci svegliamo ritorniamo a noi, impariamo che il nostro linguaggio ( PEH) non è altro che la nostra definizione di noi stessi e delle nostre relazioni; se le nostre definizioni non sono corrette è perché ci troviamo ingannati dalla realtà esteriore, e le circostanze apparenti continuano peggiorando sempre più. Dobbiamo lavorare per imparare a conoscere ciò che siamo realmente, riconoscere il potenziale che risiede in ognuno di noi, perché se non lo conosciamo significa che ci stiamo nascondendo a noi stessi, e possiamo scoprirlo solo osservando ciò che diciamo ed esprimiamo con le parole. Ciò che siamo si mostrerà chiaramente attraverso questa quotidiana osservazione delle nostre parole, e quando lo scopriremo, sarà come un fulmine a ciel sereno che distruggerà tutte le nostre certezze per fare posto a nuovi e più consapevoli pensieri.
Quando si dice “vigila il tuo linguaggio” si intende non solo ciò che viene detto ma anche ciò che viene pensato. La trasformazione che viene qui rappresentata è illustrata anche dagli antichi testi indiani come la kundalini, espressione della energia divina, che risale lungo la colonna vertebrale e va ad aprire tutti i chakras, rendendo possibile così una nuova e diversa percezione della realtà attraverso le nuove vibrazioni che vengono create da questa risalita.
La Torre rappresenta, quando estratta, l’imprevisto, ma è un imprevisto insito nella esistenza umana, che rivela l’esistenza di un secondo aspetto di un problema che spesso non viene notato. Spinge alla ricerca interiore per tagliare ogni inutile concezione e consentire così, alla scintilla divina che è in ognuno di noi di manifestarsi. Bisogna interrogarsi sui capovolgimenti che sono avvenuti o che stanno per avvenire, cercando di interpretarli sotto una nuova e diversa luce, valutando ogni possibile significato. E attraverso questo lavoro cercare di capire quale è il reale significato per noi, per il nostro modo di essere, per il cambiamento che inevitabilmente si prospetta e che, anche attraverso i Tarocchi, possiamo fare in modo che avvenga assecondando quelli che sono i nostri veri desideri.