The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Lama n° 7 - Il Carro



A cura di Sole

LAMA N° 7 - IL CARRO

La lama 7 è la finale della prima fila dei Tarocchi, ed ha una simbologia che racchiude i significati di tutte le lame precedenti. Rappresenta, infatti, la parte finale di una catena di azioni che inizia con gli atti di attenzione del Mago, atti che, opportunamente indirizzati, mettono in moto i poteri del nostro inconscio (lama 2), dando così vita alle immagini creative (lama 3) che si esteriorizzano nel mondo circostante. La ragione (lama 4), quindi, osserva e ordina le immagini rendendoci capaci di avere sincere intuizioni (lama 5), con il risultato che distinguiamo ciò che è reale da ciò che è irreale, e questa distinzione (lama 6) coinvolge tutto il nostro universo e le funzioni del nostro corpo fisico; finalmente (lama 7) riusciamo a percepire nitidamente che il nostro IO superiore è il vero condottiero del nostro universo.
Ricordiamo che quello che chiamiamo il nostro IO, o IO Superiore, è ciò che di eterno c’è in noi, quel qualcosa (anima, spirito, prana) che mai nascerà e mai morirà, che appartiene all’Infinito, Creatore di tutto ciò che ci accade, e che certamente non è un’entità separata dal centro del nostro essere. Tra i significati di questa lama incontriamo: conquista, pace, sicurezza, protezione, abbondanza. La conquista è il risultato che si ottiene dopo aver messo in azione e dopo aver raggiunto un proposito ben definito, e la pace è quella che segue la conquista e che realizza l’equilibrio di forze opposte. Il numero sette, secondo la numerologia, simbolizza un potere capace di stabilire armonia e di creare ordine tra elementi casuali: è il potere o la capacità di adattamento, è il Potere o Forza di Volontà. Ma cosa intendiamo per “Forza di Volontà”? Molto, troppo spesso, gli uomini considerano la forza di volontà che usiamo nelle nostre azioni come un potere personale, singolo, individuale ; ma non è così, la nostra volontà, il vero “Potere della Volontà”, è un’energia cosmica, un unico potere che appartiene a tutto l’universo e che si esprime attraverso le singole personalità umane, non certamente un attributo personale. Comprendere questo principio è fondamentale per la comprensione dei significati delle immagini raffigurate nella lama sette. Quando Gesù disse: “non esiste altra volontà all’infuori di quella di Dio“, intendeva questa Forza Divina, l’unica forza che governa l’intero universo. Al di là delle credenze religiose, al di là delle singole religioni, il messaggio che viene universalmente tramandato da tutte, indistintamente è che esiste una sola e unica volontà, quella dell’Universo, di Madre Natura, il Potere di Vita. Il significato della lettera ebraica Cheth è campo, o valle. Nell’uomo il campo è la personalità mentre il contadino è l’IO interiore. Così questa lama suggerisce che la personalità singola può essere coltivata, e la forza di volontà può essere paragonata al seme da cui si sviluppano tutte le infinite possibilità del successo. La personalità umana deve essere sempre considerata uno strumento per il raggiungimento degli obiettivi attraverso la forza di volontà, essa è il campo, non il contadino.
Ricordiamo sempre che noi non siamo i nostri corpi, non siamo le nostre emozioni, i nostri pensieri. Noi siamo solo strumenti. La funzione associata a Cheth è il linguaggio, dove per linguaggio si intende non solo le parole, ma anche il linguaggio silenzioso del pensiero, del nostro costante dialogo interiore. Le parole che usiamo continuamente, con noi stessi e con gli altri, tutti i giorni, e i significati che gli diamo, sono i modelli che si manifestano presto o tardi nella nostra vita. Questo non significa che bisogna usare parole poco usuali, al contrario, la semplicità di espressione è fondamentale; ma la scelta di parole positive, forti, coraggiose, danno come risultato stati mentali, emozionali e fisici positivi.
Questo è particolarmente evidente con alcune parole che hanno un potere vibratorio specifico quando pronunciate o cantate, come l’OM. Il segno zodiacale associato è il Cancro, che con la sua corazza denota sicurezza e protezione, ed è un segno retto dalla Luna; questo significa che i nostri stati inconsci abituali (la Luna, lama 2) hanno grande potere sull’espressione e manifestazione della nostra forza di volontà, indirizzando i nostri sforzi in modo coordinato. Una carrozza è come una casa mobile, ed è una protezione per il conduttore; infatti la parola chiave per comprendere questa lama è “veicolo”.
Nel Bhagavad Gita leggiamo: L’IO è il conduttore della carrozza del corpo, nella quale i sensi sono i cavalli e la mente le redini. Così se si è abbandonati dal conduttore (discriminazione intelligente) e non si ha idea di come dirigere le redini (mente) nel modo appropriato, non si ha il controllo sui sensi e i cavalli sono inquieti.
Dietro la carrozza c’è una città sullo sfondo, dove troviamo torri sormontate da triangoli o piramidi. Sono rosse e le torri sono chiaramente dei simboli fallici; lo sviluppo della forza di volontà è correlato con l’elevazione o la sublimazione del potere riproduttivo, l’energia sessuale, attraverso la liberazione di una forza inconscia che la psicologia analitica chiama libido. Sulla forza dell’energia sessuale sono stati scritti numerosissimi testi, i più famosi (grazie anche alle celebri affermazioni di Sting) sono quelli sulle tecniche tantriche. Guardando nei dettagli ci accorgiamo che il corpo della carrozza è un cubo come quello su cui siede la Gran Sacerdotessa, e il cubo, con le facce tutte uguali, è un potente simbolo occulto che verrà trattato in seguito. Quattro sono le colonne che sostengono il panno blu dietro il conduttore, numero quattro simbolo di ordine e misura, come quattro gli elementi sulla tavola del Mago, aria, acqua, terra, fuoco.
Al centro le colonne sono circondate da un anello, simbolo dello Spirito, o Akasha, segno zero. Le stelle sono le forze celesti che discendono sul piano fisico e attraverso l’attività dei quattro elementi causano tutte le manifestazioni esterne. Nella nostra coscienza abbiamo la somma di tutte le forze dell’universo, noi stessi siamo miniature dell’universo. La corona del condottiero è ornata da tre pentagrammi d’oro, sono tre perché il dominio mentale che esercitiamo attraverso l’uso corretto del potere della parola si estende su tre piani fisici. I capelli biondi circondati da una corona di mirto verde hanno lo stesso significato della lama del Matto; inoltre il condottiero è vestito con la stessa armatura dell’Imperatore. Numerosi sono i significati correlati con le lame precedenti che non sfuggiranno ad un osservatore attento. Le due lune sulla corazza hanno due volti, uno felice e uno infelice, e rappresentano la misericordia e la severità, ovvero due paia di opposti, che dovremmo imparare a far stare in equilibrio senza predominio dell’uno o dell’altro. Infatti la misericordia non in equilibrio denota debolezza e istiga al peccato permettendo che il male vada avanti senza freno, mentre la severità estrema è pura e fredda crudeltà. La corazza è verde scuro per simulare il bronzo, metallo sacro di Venere, e rappresenta la protezione proporzionata dall’uso corretto del potere dell’Imperatrice, che ha uno scudo di bronzo come protezione. Lasciamo quindi, ci suggerisce questa lama, che il nostro IO superiore guidi il veicolo della personalità con le redini invisibili della mente; cerchiamo di comprendere che qualunque cosa possiamo aver fatto nel passato, qualsiasi esperienza è stata fatta perché era una condizione fondamentale della mia mente, del mio cuore per consentire il mio sviluppo in quel momento e in quel luogo. Qualunque problema sorto da un mio atto immaturo, era necessario perché mi ha aiutato a sviluppare la conoscenza e la percezione di cui avevo bisogno per la prossima tappa. Non possiamo diventare adulti se non siamo stati prima bambini. Ma non possiamo nemmeno considerare questo nostro IO come separato dalla nostra individualità. Io posso essere una madre, un’amica, una studentessa, una moglie, ma devo sempre avere ben presente che sono solo espressioni multiple che fanno parte di uno stesso IO. Le sfingi ci propongono enigmi esattamente come fanno i nostri sensi, in modo da farci sperimentare gli opposti, ciò che ci piace e ciò che ci disgusta, quello che ci è favorito o avverso, ma quando l’IO superiore, attraverso l’intelletto, guida il veicolo della personalità e controlla i sensi, il risultato è l’equilibrio fra tutti gli opposti, con totale sicurezza, protezione e pace interiore. Impariamo che tutti gli errori del nostro passato sono stati causati dalla nostra ignoranza della realtà che si presentava ai nostri occhi e dalla nostra immaturità. Raccogliamo i benefici del dolore che ci siamo causati: sapienza e comprensione. Desideriamo perdonarci, prepariamo la via per la percezione superiore della Volontà divina come potere centrale dell’universo. Ricordiamoci che noi non siamo i nostri sensi, non siamo la nostra mente, siamo solo strumenti di una unica volontà e il segreto per far in modo che la nostra personalità diventi un vero strumento attraverso cui si esprime il nostro IO superiore, è semplicemente cambiare la nostra identificazione con lei! L’immagine che abbiamo di noi stessi è molto importante, ma non dobbiamo commettere l’errore di identificarci con la nostra mente, con le nostre emozioni.
Auto osservazione, questo è importante per giungere a comprendere come troppo spesso facciamo le cose in modo automatico, ripetitivo, senza una vera consapevolezza. Ma ricordiamoci sempre che noi non siamo qui solo per imparare lezioni, siamo qui soprattutto per VIVERE. La vita deve essere vissuta, perché solo attraverso il vissuto noi ci evolviamo verso una tappa superiore. Il bambino che impara a camminare non pensa: ora imparo a camminare. Lo fa e basta, prova e riprova, fino a che non ci riesce. Noi stessi non dobbiamo “mentalmente” pensare alle lezioni che la vita ci presenta, bensì limitarci a osservare, comprendere e agire di conseguenza. E così AUTOMATICAMENTE iniziamo a percepire, a comprendere se lasciamo che il nostro IO superiore viva, fluisca dentro di noi e attraverso le nostre esperienze; non possiamo sforzarci di vivere perché così facendo separiamo la mente dalle emozioni, e non siamo nel vero spirito della nostra vita. Dobbiamo usare il giudizio per tutte le cose e quindi agire, ma ricordiamo sempre che la vera volontà è quella del nostro IO superiore. Il Carro sa esattamente dove va, e il condottiero è un conquistatore poderoso, un amante con una sessualità trionfante. Questa lama, quando estratta, annunzia un viaggio che può essere anche un viaggio interiore, ma è sicuramente rappresentativo di un personaggio completo che agisce sui tre livelli della realtà, e indica successo sicuro, trionfo. Carta virile e attiva, spinge ad interrogarsi sui mezzi che si utilizzano per intervenire nel mondo circostante e sul modo in cui si guida la propria vita. Indica armonia nell’indirizzare le proprie energie, perché sono state ben comprese. E’ una lama sicuramente positiva, che denota grande passione in ciò che si fa, armonia nella guida della propria vita, dei propri desideri, corretta conduzione del Carro, ovvero corretta conduzione della propria forza, sia fisica e che psichica.