The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Le Fate dei Fiori

 

I Sogni
 

A cura di Proue
 

 

 


Le Fate dei Fiori

Vorrei fare solo una piccola premessa al sogno: da alcuni giorni stò assumendo dei fiori di Bach che vengono normalmente utilizzati come catalizzatori.
Il sogno si divide in 2 parti, senza soluzione di continuità.

Inizia con una visione dell’ambiente dove mi trovo, ed è in prima persona.
Sono in una stanza, ma non si tratta ne di casa mia, ne di una abitazione, piuttosto potrebbe sembrare un capanno.
Da una lettura generale, a primo impatto mi sembrerebbe un modo per riportare il tuo “ambiente interiore” e dargli una forma. Il capanno viene descritto come contenitore impersonale. La meraviglia è quello che c’è dentro.

Intorno a me ci sono altre persone che non riconosco, e nel mezzo della stanza un gruppo “di fatine dei fiori” danza in cerchio.
Sono piccolissime, quasi evanescenti.
Una di loro mi si avvicina, e io la prendo in mano per guardala meglio.
è bellissima, intorno alla testa c’è la corolla del fiore coloratissima, e il corpo, bianco e luminoso, è come se fungesse da stelo.
Mi sorride.
La osservo e gli sorrido, è commovente.


Il tuo modo personale di rendere la tua coscienza, le fatine dei fiori (magari anche grazie al fatto che come dici stai assumendo i fiori di bach). Esseri minuti delicatissimi, evanescenti, un ottimo modo per renderne nel sogno la fragilità e l’inconsistenza. Stesso discorso per i dettagli sulla corolla e sullo stelo.

Di colpo piomba nella stanza, un uomo enorme, con barba folta e capelli lunghi e neri, volendolo paragonare a qualcuno come immagine, direi che potrebbe assomigliare al Mangiafuoco di Pinocchio.
Mi strappa dalle mani la fatina, e rapisce le altre che stavano ballando nella stanza, poi scappa uscendo dalla stanza usando una porta presente sul lato sinistro della baracca.


Dunque, chi è questo Mangiafuoco?
Se continuiamo a interpretare il capanno come la tua coscienza io son convinta che quest’uomo non rappresenti nulla di esterno a te. Piuttosto il cosiddetto lato oscuro.
Del resto, cosa meglio di un uomo nero, grosso, rude e barbuto in paragone agli esserini luminosi coloratissimi ed eterei? Dunque qualcosa mina la tua serenità. Probabilmente in questo periodo hai accettato un compromesso che non ti ha reso felice e che pensi possa limitare o cambiare in peggio qualche ambito della tua vita.

Io e le persone presenti, restiamo spaesate ma dopo alcuni secondi io mi riprendo e mi lancio all’inseguimento di “mangiafuoco” per salvare le fatine.
Uno dei presenti, vedendomi correre mi grida: “prendigli la cordicella”. [??!!??]
Esco dalla stessa porta usata dal rapitore, e mi trovo davanti una rampa di scale e pochi gradini più su Mangiafuoco. In pochi balzi lo raggiungo e vedo che dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni, penzola una catenina color argento.
Senza esitazione l’afferro e tiro, la catenina si strappa e io la raccolgo nel mio pugno, mangiafuoco non si accorge di nulla e continua a salire le scale.
Io scappo prima di essere scoperta e mi precipito nella stanza sottostante.
Arrivo di fronte alla persona che mi aveva suggerito di rubare la catenina e gli dico : “l’ho presa” ma aprendo la mano c’è solo un mucchietto di polvere.


Interessantissimo. Gli hai staccato la cordicella e non è servito a nulla.
Questo perché probabilmente il consiglio non era di distaccarti da lui o cercare di sopraffarlo in qualche modo. Ma di “tenergli la cordicella”, probabilmente per “tenerlo” a bada più che per sconfiggerlo. Del resto è grosso e forte, sarebbe stata una lotta impari.

Lui sconsolato, scuotendo la testa, mi guarda dicendo : “non l’hai presa…l’hai rotta. Ok ci penso io” e così dicendo corre per raggiungere mangiafuoco.
Appena oltrepassa la porta, nella stanza arrivano altre 2 persone, un uomo e una donna.
La donna si getta all’inseguimento del mio sconosciuto compagno di avventura, per impedirgli di raggiungere il mangiafuoco rapitore, l’uomo mi si para davanti, per impedirmi di intervenire. è alto, biondo con un viso inespressivo.
Io cerco di reagire, lui mi afferra per spalle e mi urla in faccia: “Ti odio!” ed iniziamo così a lottare.
Mi spinge e mi strattona fino a che non cado per terra, di conseguenza lui mi cade addosso, e riesce ad immobilizzarmi.
Ci fissiamo dritti negli occhi, ma non c’è sfida, ne odio, ci fissiamo e basta. Lui ad un certo punto mi morde sul collo, ma non è come il morso doloroso o di un vampiro per succhiarti il sangue, è un morso per lasciare un segno, un marchio.


Ecco quella che potrebbe essere la rappresentazione onirica di passato (uomo inespressivo che ti si pone davanti fermo, senza odio né sfida) e futuro, a situazioni non cambiate ( la donna che è in movimento e che in qualche modo è complice del Mangiafuoco).
Il passato ti si pone avanti, quasi a farti rendere conto che il presente in realtà altro non è che il risultato di esperienze vissute. E’ lì davanti a te, non ha in questo momento potere di cambiare le tue decisioni ma ti fa da peso/ostacolo (pensa anche al marchio sul collo, il segno evidente) per quello che potresti decidere di fare. Ciò che hai vissuto, insomma, influenza ciò che vivi adesso.
Il futuro è un potenziale, un po&r squo; come una energia non ancora sfruttata ma che ha in sé la possibilità di trasformarsi in movimento. E’ come quindi se avessi davanti a te la visione di come andranno le cose se non intervieni a modificare la tua scelta.

Di colpo la scena cambia e mi trovo a passeggiare tra le colline del mio paese.
L’erba è di un verde brillante, e camminando arrivo nei pressi di un piccolo ruscello con un ponticello per passare dalla parte opposta.
Mi sento chiamare, mi volto e vedo la mia professoressa di matematica delle scuole medie.
[premetto che non è un persona che ha, almeno a livello conscio, particolarmente segnato la mia vita] Ha circa 45 anni, capelli lunghi neri screziati di grigio, è in tuta da ginnastica e scarpe da tennis. Io mi fermo, l’aspetto e lei mi raggiunge in un attimo.
Chiacchieriamo e passeggiamo fino ad arrivare al ponticello, e lo oltrepassiamo.
Appena poggiato il piede sull’altra sponda la scena cambia e m i trovo con lei in una stanza.
è arredata in modo strano, un letto in mezzo alla stanza, una sedia, una libreria.
Lei si siede sul letto e dice: “sai che ho un bambino?” e dal nulla appare un ragazzino di 4 o 5 anni, biondo, ricciolino, che gira per la stanza senza badare a noi.
La mia professoressa sembra stralunata, un po’ svampita, inizia a parlarmi: “ è morto mio marito sai” e prende in mano una cornice che contiene una foto di un uomo che sembra un orientale, vestito in modo militare.
S’incupisce, si stringe su se stessa e tenendo tra le mani la foto, senza dar conto a me, inizia a cantilenare : “fa che non torni …fa che non torni”.
Io la osservo un po’ interdetta cercando di capire se si riferisce al marito morto, ad un certo punto si interrompe, si volta verso di me, cambia completamente espressione, s’illumina e mi domanda: “ raccontami…cosa fai a milano di b ello? Lavori nell’informatica vero? Come vanno le cose”
Io le rispondo: “ ma a dire il vero il mio lavoro in questo momento è la mia più grande frustrazione…”
Non riesco ad andare avanti con il discorso perché lei mi interrompe chiedendomi: “hai mai pensato di farti guardare i denti?” io resto un po’ spiazzata e penso : “ è fuori di testa…ma che domande mi fa?” nel frattempo lei si è di nuovo dimenticata della mia presenza, si è voltata verso la libreria ed ha preso in mano 2 enormi volumi, iniziando a sfogliarli.
A questo punto mi sveglio.


Ovviamente non essendo a conoscenza del tipo di imprinting che ti ha lasciato questa professoressa (positivo, negativo) mi limito a interpretare la sua “visita” onirica con una panoramica molto generale.
Potrebbe essere semplicemente il tramite reso nel sogno per tirare un po’ le somme in ambito professionale. Chiede informazioni sulla tua vita, in particolare sulla situazione lavorativa rilanciando man mano notizie su di sé (il figlio, la morte del marito etc). Nient’altro che un sunto per riportare l’attenzione su un elemento (il lavoro) che influisce in maniera negativa sulla tua serenità. La scelta onirica dell’insegnante è avvenuta probabilmente per il suo grande ruolo nella tua vita e in parte a nche per il ruolo “istituzionale” e rispettato di educatrice.

La sensazione che ho avuto al risveglio, è stata pazzesca, non riesco a descriverla in modo chiaro, ma è come se sapessi di aver ricevuto “una comunicazione”, da capire per me stessa e da dare a qualcuno.Il sogno è stato lucidissimo, e lo ricordo in modo vivido in tutti i suoi particolari, e questo non accade certo per tutti i sogni che faccio.
Io ho sempre fatto dei sogni pazzeschi, e molto spesso mi è accaduto nel gruppo che frequentavo prima, di raccontare un sogno per chiedere aiuto sulla sua interpretazione, e scoprire che per qualcuno di loro era un “segno”, “un messaggio”, la prova del 9 che aspettavano.


Ho sempre avuto la capacità di rendermi conto all’interno del sogno, di non essere protagonista di un evento reale per cui di solito riesco ad ottenere il dominio assoluto sulle mie decisioni, approfittandone spesso per comportarmi in maniera diversa che nella realtà. Questo mi ha convinto, almeno sul piano personale che gli unici sogni che ritengo “messaggeri” sino quelli di cui non riesco a decidere o “manomettere” lo svolgimento. Nel tuo caso è possibile che tu abbia davvero ricevuto il messaggio da tenere per te o da dare, come hai già fatto a qualcun altro. Può essere una buona cosa raccontare sogno ed interpretazione agli amici, anche se dati elementi personali come la professoressa d elle medie ed il tuo lavoro, è probabile che il messaggio sia per te.