The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Nocciolo (Corylus avellana )



A cura di Lyrio Baelfire

NOCCIOLO

Nome scientifico: Corylus avellana L.
Sinonimi:
Nome comune: (IN VARIE LINGUE E/O DIALETTI): Nocciòlo hazel (eng), cobnut (eng), coudrier (fr), avellano común (esp), hasel (deu).
Famiglia: Betulaceae
Descrizione Botanica: Pianta dal portamento cespuglioso o ad albero, può raggiungere l'altezza di 5-7 metri.
La corteccia è liscia, grigio-marrone, i rami sottili e dritti, spesso riuniti in fascette provienienti da un unico pollone all'altezza del suolo. Le foglie sono semplici, cuoriformi, a margine dentato, decidue; le infiorescenze sono unisessuali: le maschili sono amenti penduli che si formano in autunno, mentre le femminili sono simili a piccole gemme, l'impollinazione è anemofila e la pianta è autosterile; il frutto, chiamato nocciola, è una noce (seme protetto da un guscio duro, ma distaccato interamente da questo), avvolta da brattee da cui si libera a maturazione, il seme è ricco di acidi grassi ed edibile.
Distribuzione Geografica: Areale naturale europeo-caucasico, diffuso in latitudine dalla Svezia alla Sicilia. Coltivato in molte regioni geografiche per la produzione del frutto.
Habitat: Spontaneo nel sottobosco delle foreste di latifoglie (quercieti misti mesofili) e aghifoglie, in radure e margini, rifugge le aree mediterranee più calde e aride. Può formare boschetti pionieri con Populus tremula.
Fioritura: Dicembre-marzo, legato all'andamento delle temperature, specialmente nel meridione.
Parte utilizzata: Frutti (in cucina, cosmetica, fitoterapia e magia), foglie (fitoterapia e magia).
Raccolta: Frutti quando maturi, foglie in primavera-estate.
Principio attivo principale: Fenoli e flavonoidi nelle foglie, acidi grassi insaturi, calcio e vitamine nei frutti.
Usi Erboristici e/o Culinari: L'estratto di foglie di nocciolo agisce sul gonfiore e come tonico delle vene, le foglie triturate e applicate localmente sono antinfiammatorie e possono fungere da emostatico di emergenza per piccole ferite. Le nocciole sono ricche di calcio, coltivate per la produzione di svariati cibi, tra cui il rinomato gianduja piemontese e il torrone. L'olio estratto è usato in profumeria cosmetica.
Curiosità: Il nome Corylus deriva dal terminekurl o kull, il nome celtico della pianta, oppure da koris, elmo in lingua greca, mentre l'epiteto specifico avellana deriva dalla città di Avella, famosa in antichità per la bontà delle sue nocciole.
Svariate favole e leggende collegano il nocciolo alla manifestazione vegetale di una dea: ad esempio, nella favola di Cenerentola, ella non è aiutata dalla fata madrina, come suggerito dal riadattamento disneyano, bensì da una pianta di nocciolo e da una colomba, che esaudiscono il suo desiderio di partecipare al gala del principe e di sfuggire dalle grinfie della perfida matrigna e delle sue sorellastre. Mercuzio, personaggio di Romeo e Giulietta, descrive il cocchio della regina Mab, la levatrice delle fate, come il mezzo guscio di una nocciola, e sostiene che la regina cavalchi da una notte all'altra nei cervelli degli amanti, facendoli sognare d'amore.
I frutti sferici sono simboli della Luna: si dice che sia la luce della Luna a svelare i tesori nascosti e le fonti d'acqua, ed è risaputo che le bacchette preferite dai rabdomanti antichi e dalle streghe fossero costruite di nocciolo: ad Otranto si narrava che le streghe in cerca di tesori si recavano con un rametto di questa pianta nel luogo dove credevano fosse nascosto, se il rametto si piegava verso terra non c'erano dubbi: il tesoro era lì sepolto. Per quanto riguarda la rabdomanzia, si viene a sapere che il ramoscello di nocciolo entrerebbe in risonanza con le onde emesse dai nodi metallici nella terra, o dalla concentrazione d'acqua.
La pianta a vedersi è dolce e tenera, con corteccia delicata e rami fini ed eleganti, protesi verso l'alto, ad evocare una presenza femminile.
Come ogni pianta associata al femminile che si rispetti, il nocciolo compare in una leggenda sulla Madonna: Maria era nel bosco a raccogliere fragole per Gesù, e trovò una radura piena di bellissime fragole, ma appena si fu avvicinata per raccoglierle, una vipera inferocita sbucò dall'erba, e rincorse senza tregua la povera Maria che, spaventata, aveva abbandonato il proposito delle fragole ed era fuggita. Alla fine riuscì a nascondersi dietro un cespuglio di nocciolo, seminando la serpe, e per ringraziarla la benedisse: "Come oggi la pianta di nocciolo fu un rifugio per me, così lo sarà per altri in futuro". Per questo motivo si dice che un rametto di nocciolo è la difesa più sicura contro le serpi e tutto quel che striscia sulla terra. I frutti sono stati considerati dai medici-filosofi del passato sia una cura che una piaga: Plinio sosteneva che provocassero emicrania e flatulenza, e un ingrassamento inverosimile del corpo, ma se tostate curavano il catarro e, se bevute in idromele, la tosse cronica. In realtà la nocciola è molto nutrente, ricca di oli e di vitamine e microelementi, che la rendono un ottimo ricostituente.
Per i Celti il nocciolo, chiamato Kull o Coll, era considerato il simbolo della saggezza concentrata: dolce e compatta nello stesso tempo, preservata da un guscio duro, ovvero impermeabile alle opinioni mutevoli. In Irlanda le nocciole sono collegate al salmone, animale di saggezza per il popolo celtico, poiché si credeva che essi ne mangiassero e ne assorbissero il potere: una leggenda narrava che Fionn, nipote di un capo druido, ebbe l'ordine da un druido suo omonimo di cucinargli un salmone pescato nel fiume Boyne, ma che dovesse astenersi dall'assaggiarlo. Nel voltare il pesce nel tegame, Fionn si scottò il dito e per alleviare il dolore lo portò alla bocca, e ricevette il dono dell'ispirazione. La leggenda rimanda al mito gallese di Kerridwen e Gwion, o Gwinn, e alla pozione magica della dea-strega.
Per i Bardi, Coll rappresenta il numero nove, sacro alle Muse, e si credeva fosse il venerato albero del rath, il forte circolare nel quale vivevano i Sidhe (pronuncia shee). Inoltre il nocciolo dava il nome anche a un dio-eroe, Mac Coll, che fu uno dei primi sovrani d'Irlanda sposati con la Triplice Dea, colei che concedeva saggezza e ispirazone. Inoltre gli Ogham, secondo Graves, sarebbero tradizionalmente stati incisi su ramoscelli o tavolette di nocciolo, a scopo divinatorio.
Come tutti i frutti racchiusi da guscio, e simili perciò all'uovo, la nocciola insieme al suo albero divennero simbolo di rgenerazione e fecondità. In Germania si raccontava che, adoperando bacchette di nocciolo, si potevano costringere le streghe a restituire la fecondità agli animali e alle piante a cui era stata tolta tramite sortilegio. Inoltre, il modo di dire tedesco "rompere le nocciole", significa avere un rapporto sessuale.
Usi Magici: Da sempre pianta incantata, vi si fabbricano le bacchette magiche e da rabdomante per eccellenza. Le foglie e i frutti si possono usare con successo negli incantesimi di fertilità e guarigione, di protezione e per ottenere saggezza. Un ramo di nocciolo può essere usato per fabbricare la scopa della strega.

Bibliografia:
Fonti cartacee:
Maugini E. Maleci Bini L. e Mariotti Lippi M. (2006): Manuale di Botanica Farmaceutica VIII Edizione; Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova.
Cattabiani A. (2010): Florario: miti leggende e simboli di fiori e piante; Mondadori Editore S.p.A., Milano
Rangoni L. (2005): Il Grande Libro delle Piante Magiche; Xenia Edizioni, Milano.

Fonti elettroniche:
Erik Gotfredsen: Liber Herbarum II http://www.liberherbarum.com [consultato: Luglio 2014]

A.A.V.V.: Ilex aquifolium – Wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Corylus_avellana [consultato: Luglio 2014]