The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Ontano Nero (Alnus glutinosa)



A cura di Lyrio Baelfire

ONTANO NERO

Nome scientifico: Alnus glutinosa (L.) Gärtn
Sinonimi: Alnus rotundiflolia Mill. / Alnus vulgaris Hill. / Betula alnus var. glutinosa L. / Betula glutinosa (L.) Lam.
Nome comune: (IN VARIE LINGUE E/O DIALETTI): Ontano nero, ontano comune black alder (eng), owler (eng), fearnóg (irish), aune glutineux (fr), aliso común (esp), schwarz-erle (deu).
Famiglia: Betulaceae
Descrizione Botanica: Albero monoico alto fino a 10 metri, eccezionalmente fino ai 20-25 metri, con scorza fessurata longitudinalmente, di colore nero. Il legno ha una colorazione caratteristica, che va dal giallo-aranciato al rosso quando tagliato. Le foglie sono picciolate, caduche di forma subrotonda o obovata, dal margine dentellato, tronca all'apice; la pagina inferiore è appiccicosa, da qui l'epiteto specifico “glutinosa”. I fiori sono unisessuali: i maschili sono riuniti in amenti penduli più o meno lunghi, i femminili in spighe brevi ed erette, simili nella forma agli strobili delle conifere, che evolvono in infruttescenze nere dalla consistenza legnosa, persistenti anche dopo la disseminazione; la pianta è eliofila e anemogama.
Interessante la simbiosi nella zona radicale con microrganismi azotofissatori del genere Frankia, caso raro al di fuori delle leguminose.
Habitat: lungo gli argini dei fiumi, acquitrini e nei terreni paludosi, poiché richiede umidità costante.
Fioritura: fine dell'inverno, ma con grande variabilità.
Parte utilizzata: In erboristeria la corteccia e le foglie, in magia le foglie, il legno e la corteccia.
Raccolta: la corteccia in primavera, altrimenti tutto l'anno.
Principio attivo principale: Tannini, alnulina ed emetina.
Usi Erboristici e/o Culinari: L'ontano è dotato di proprietà astringenti, diuretiche e febbrifughe, viene chiamato infatti “china nostrana” (Cattabiani, 2010).
la corteccia, che contiene emetina, è emetica se fatta essiccare e masticata (induce il vomito).
La tradizione popolare attribuisce alle foglie proprietà vermifughe, antireumatiche e galattofughe (diminuisce la secrezione di latte).
Non utilizzare in caso di insufficienza cardiaca o renale.
Curiosità: nella Grecia antica, l'ontano era personificato dall'eroe semidivino Foroneo, figlio del dio fluviale Inaco e di Melía, la ninfa del frassino. L'eroe civilizzatore fu il primo a riunire in comunità gli uomini, fondando la città di Foronico, successivamente ribattezzata Argo (Cattabiani, 2010). Il suo nome deriverebbe da Fearinos, divinità preellenica il cui nome significa “alba dell'anno”. Foroneo è figlio di una divinità fluviale, infatti l'ontano predilige le rive dei fiumi, e della ninfa del frassino, albero che precede l'ontano nell'alfabeto oghamico. Quest'albero è associato all'acqua, ma anche al fuoco, perché le sue braci sviluppano più calore delle altre, ed erano quindi apprezzate dai fabbri e vasai.
Le varianti celtiche al mito preellenico di Fearinos furono Bran, Bergn, Vron, Gwer, Fearn e Brenno (tutti nomi che indicavano l'eroe gallese Bran nelle varie regioni celtiche; il nome Fearn è anche il nome della quarta lettera dell'aicme Beith, che ricordiamo avere valenza fonetica 'v', molto simile alla 'b'. N.d.R.), simbolo del combattente valoroso.
Nella Battaglia degli Alberi (Câd Goddeu) contro gli invasori Bretoni, gli ontani in prima linea parteciparono alla lotta, mentre secondo il poema irlandese La canzone degli alberi della foresta, è «vero mago in battaglia tra tutte le essenze, l'albero più ardente dello scontro».
Nel Romanzo di Branwen l'ontano si identifica nell'eroe Bran: un giorno gli oracoli del re d'Irlanda ebbero la visione di un bosco in mezzo al mare, accanto al quale si ergeva una montagna coronata da un alto picco a sua volta fiancheggiato da due laghi. Il bosco e la montagna avanzavano verso le sponde dell'Irlanda. Venne così convocata Branwen, sposa del re, che era stata maltrattata e umiliata dagli irlandesi, e spiegò che il bosco erano gli alberi maestri della flotta di Britannia e la montagna era suo fratello Bran, così grande che nessuna nave poteva contenerlo, il picco era il suo naso e i laghi i suoi occhi. Di Bran si diceva anche che nessuna casa potesse contenerlo, tanto era grande e possente. Quando sbarcarono, Bran trovò di fronte a se il fiume Linon e per far attraversare i suoi uomini, si stese attraverso la corrente e si fece rivestire da fronde e rami. L'analogia con l'ontano è evidente: il legno di quest'albero è naturalmente impermeabile e immarcescibile, ottimo quindi per la costruzione di ponti, in altri termini ci si servì di piloni d'ontano per costruire il ponte sul fiume Linon; inoltre l'indovinello “che cosa non può essere contenuto da nessuna casa?” trova facile risposta ne “le proprie fondamenta”, infatti le prime case europee erano costruite su palafitte di ontano, in riva ai laghi.
Durante il medioevo, forse per la crescente influenza del Cristianesimo che demonizzava la maggior parte dei simboli pagani, l'ontano cominciò ad evocare timore e paura: Gottfried Herder, nella sua raccolta di canti popolari danesi, riportò una canzone epico-lirica, La Figlia del Re degli Elfi, mutandone il nome in La Figlia del Re degli Ontani. Durante il medioevo gli elfi erano visti come creature di grande bellezza, ma anche di inaudita crudeltà in caso qualcuno avesse osato rifiutare un loro invito a danzare, da qui l'immagine sinistra dell'ontano. L'ontano è il quarto albero del aicme Beith, Faern (pronuncia: fair-n).
Usi Magici: viene usato per rafforzare e rendere stabile qualcosa che sta traballando, come un lavoro, un rapporto sentimentale o la propria volontà. Utile negli incensi per il cerchio e per le invocazioni agli elementi perché funge da “ponte spirituale” tra i mondi.
Bibliografia:
Fonti cartacee:
Maugini E. Maleci Bini L. e Mariotti Lippi M. (2006): Manuale di Botanica Farmaceutica VIII Edizione; Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova.
Rangoni L. (2005): Il Grande Libro delle Piante Magiche; Xenia Edizioni, Milano.
Cattabiani A. (2010): Florario: miti leggende e simboli di fiori e piante; Mondadori Editore S.p.A., Milano

Fonti elettroniche:
Erik Gotfredsen: Liber Herbarum II: Alnus
http://www.liberherbarum.com/
[consultato: Dicembre 2012]

A.A.V.V.: Alnus glutinosa – Wikipedia
http://www.wikipedia.org/wiki/Betula_pendula
[consultato: Dicembre 2012]

Il boschetto di Ylith – Antiche ballate irlandesi
http://ilboschetto.altervista.org/?Documenti:Poesie:Antiche_ballate_Irlandesi
[consultato: Dicembre 2012]