The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

SFERA

 

STORIA

La Sfera magica è il più raffinato e noto mezzo divinatorio di tutti i tempi. L'uso della sfera è associato spesso alle vecchie gitane, assieme ai tarocchi e alla chiromanzia. Il suo uso risale al medioevo, anche se la cristallomanzia, quella che attualmente è chiamata arte divinatoria dello scrying, ha origine ancora più antiche e sfocia nell'idromanzia.
Il primo che ne faceva uso e di cui si ha una notizia certa fu il mago di corte della Regina Elisabetta I d'Inghilterra, l'occultista John Dee, cui vennne attribuito anche l'invenzione del linguaggio Enochiano. Ma precedentemente, per quanto sempre nel sedicesimo secolo, ne parlò anche Paracelso, che cercò di spiegare quale fosse il meccanismo energetico che poteva indurre una persona a divinare mediante l'osservazione di una sfera di cristallo in precise condizioni riproducibili. Si dice che anche il mago Cagliostro ne possedesse una e la utilizzasse sovente.
Theodore Besterman, nel suo Crystal Gazing: A Study in the History, Distribution, Theory and Practice of Scrying fa notare come in alcune tombe sassoni e franco-merovinge risalenti al quinto secolo, furono trovate sfere di diversi cristalli con relativa montaturta del tutto simili al tipo che viene prodotto ora e che suggeriva, quindi, un possibile uso divinatorio mediante cristallomanzia. Lo stesso Besterman ricorda che anche il primo re della dinastia dei Merovingi, Childerico I, vissuto nel quinto secolo e considerato un pessimo sovrano, in quanto, secondo quanto ci riporta la Historia Francorum, era solito disonorare le donne, un comportamento contrario all'attitudine accettata dal popolo dei Franchi e fu questo a costringerlo alla fuga, era solito praticare la cristallomanzia. Infatti nella sua tomba, costruita alla sua morte nel 481 a Tournai, nell'attuale Belgio, oltre a due sfarzose spade in stile policromo e trecento api d'oro con granati in alveoli intessute nella stoffa dell'ambito e che ispirarono, in seguito, l'emblema imperiale napoleonico, venne anche trovata una sfera di berillio trasparente che, si diceva, fosse solito usare per divinare.
L'uso della sfera di cristallo prese particolarmente piede nel medioevo, come dicevamo. Lo stesso John Dee sosteneva che fossero stati due angeli a donargliela nel 1582 e la usava proprio per contattare queste entità superiori che fungevano da oracoli, a volte anche con l'ausilio e il supporto di Edward Kelley, il celebre medium.
Nel diciannovesimo secolo furono condotti alcuni esperimenti pseudo scientifici cristallomantici. Lo scopo era cercare di capire, come aveva fatto Paracelso, quale fosse l'energia o il metodo che induceva le visioni nelle persone che divinavano con lo scrying. L'antropologa Ada Goodrich-Freer, nel suo Essays in Psychical Research ipotizza con ben poco scetticismo che ciò che i praticanti vedevano fossero frutto di allucinazioni dovute da tre possibili cause: memorie emerse dal subconscio, oggettivazioni di idee o immagini conscie od inconscie o vere e propri stati di chiaroveggenza dovute da percezioni extrasensoriali.

COS'È?

La Sfera di Cristallo è un globo perfettamente sferico di cristallo, vetro, a volte cristalli artificiali, con una superfice assolutamente liscia e priva di imperfezioni. Il più delle volte si tratta di una sfera completamente piena, ma è possibile trovarla anche con l'interno cavo, anche se molto raramente. Il tipo di materiale di cui è costituita può variare. Per tradizione dovrebbe essere di quarzo ialino, quindi cristallo di rocca, ma data la sua trasparenza peculiare spesso la si può trovare in vetro. La differenza basilare sta nel fatto che una sfera di vetro costa un decimo di una di cristallo, quindi se la si cerca è bene assicurarsi che il materiale di cui è fatta valga il prezzo. John Dee, come è stato appurato dall'antropologa AdaGoodrich-Freer sopracitata, possedeva una sfera in berillio del diametro di circa sei cm e dello stesso materiale sono anche altre sfere conservate al British Museum. Il che può far pensare che fosse questo il cristallo più consono per la costruzione di questo strumento.
La sfera può avere vari diametri. Ad esempio quella che è stata trovata nella tomba di Childerico I aveva un diametro di quasi quattro centimetri, simile in grandezza a quelle trovate in altre tombe sassoni e franche. Ad adesso in vendita sono disponibili anche sfere del diametro di una dozzina di centimetri e oltre, ma i prezzi sono vertiginosi.
La sfera in genere possiede un piedistallo in legno o una montatura in legno di quercia di colore scuro dove appoggiarla per l'uso e viene sempre tenuta avvolta in un panno nero quando non utilizzata.

USO

L'arte di vedere immagini nella Sfera, come abbiamo visto, è nota come cristallomanzia. Questo metodo divinatorio è antichissimo e consiste soprattutto nella concentrazione. Osservando i riflessi all'interno del cristallo, giunta ad una certa maturazione divinatoria e magica, sarà possibile avere visioni di varia natura all'interno dell'oggetto stesso. Come nel caso di altri metodi divinatori ci sono tre modi diversi per divinare con questo strumento. Il primo sostiene che la Sfera permetta di indurre chi la consulta in uno stato di trance che lo porti a contatto con il piano astrale, dove lo spazio e il tempo non vivono su dimensioni identiche a quelle dove siamo relegati noi. Pertanto non è poi così assurdo, ponendo l'ipotesi di una dimensione alternativa alle nostre quattro ben conosciute, che si possa proiettare la mente in un possibile futuro.
Taluni sostengono che l'apparizione delle immagini sia preceduto da un peculiare fenomeno di foschia, che si trasforma presto in totale oscurità, dalla quale in seguito emergono le visioni, sia statiche che in movimento, e che possono riferirsi a eventi passati, presenti e futuri, talvolta anche non associati alla persona che sta consultando. Questo metodo fa uso della Sfera come di un canale di concentrazione che favorisce l'apertura del terzo occhio, quindi il potere non rimane insito nell'oggetto, bensì nella persona che lo usa.
Un secondo metodo è quello invece di trasferire il potere magico divinatorio sull'oggetto stesso. Per fare un esempio immaginario prendiamo i Palantìri, le sette Pietre Veggenti creati dagli elfi di Valinor, nell'universo fantasy di Arda, ad opera di J.R.R. Tolkien. Queste pietre venivano usate per scrutare, ma chiunque le toccasse poteva usarle, non solo chi avesse un potere. In termini magici qualsiasi oggetto, che sia un manufatto o un oggetto naturale può essere trasformato in un oggetto di potere: basta avere un giusto intento, saper svolgere un rito funzionale e avere una forza di volontà tale da riuscire a caricarlo di energia.
Il terzo metodo invece è quello di rivolgersi ad entità che, per motivi molto vari e non facilmente trattabili in questa sede, possono essere rimaste legate, imprigionate o vincolate ad un oggetto per patti, maledizioni o rituali svolti da maghi e sacerdoti in tempi remoti, oppure utilizzare l'oggetto per contattarle sul loro piano originario ed interrogarle o costringerle a rispondere. È il caso ad esempio degli djinn come il famoso "genio della lampada" trovata da Aladino e di cui si parla nella raccolta di favole berbere Le Mille e una Notte.
La Sfera non è più molto utilizzata nei tempi moderni, soprattutto per l'elevato costo e la complessità nel reperirne le informazioni. Certi metodi divinatori vengono scartati dai più per la difficoltà nel mantenere la mente concentrata e nell'ottenere dei risultati validi. La loro valenza però non manca, soprattutto nei tempi antichi, dove si utilizzava anche molto lo specchio nero (in questo caso parliamo di catoptromanzia); esso infatti, come tutte le superfici speculari (anche l'acqua, in questo caso idromanzia), permettono la veggenza.
La Sfera si sostiene sia la più adatta a captare le vibrazioni eteriche. Deve essere assolutamente priva di alcuna imperfezione e non deve essere toccata da nessuno se non il consultante, ma anche in questo caso è preferibile che dopo la consacrazione e durante l'uso venga toccata solamente mediante un panno nero che la avvolge e tenerla al riparo dalla luce forte e diretta.
Determinante è il trattamento con un bagno di artemisia e camomilla che ne accentua il potere divinatorio e ne purifica le energie. Anche per questo motivo è consigliabile il non toccarla mai direttamente ma servirsi sempre del panno nero per maneggiarla, mantenendola costantemente sul supporto in legno di quercia o avorio. Il bagno dovrebbe essere svolto ripetutamente e con costanza per mantenere sempre lo status energetico della Sfera equilibrato e puro. Durante la divinazione è bene rimanere al buio e tenere la sola luce di due candele bianche ai lati che forniscono la giusta misura di luminosità per scrutare nella Sfera e tenere a portata spada e bacchetta, per chi le possiede, e con questi tre oggetti svolgere una meditazione profonda per contattare Vassago, il genio del cristallo e richiedere così il suo favore. La divinazione con la Sfera va svolta in luna piena, anche se secondo alcuni il momento è determinato dal motivo della consultazione.