The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Il Cervo Rupestre

 

I Sogni
 

A cura di Proue
 

 

Il Cervo Rupestre

Stamattina ho fatto un altro strano sogno, mi trovavo di giorno in un cimitero, e su una grande lapide c'era uno di quei disegni tipici Inca di un uomo o un animale con in testa delle corna strane, sembravano fatte di serpenti, ma la cosa insolita era che uno di questi palchi di corna era malato, presentava una protuberanza strana tondeggiante.

Io sapevo che quella figura rappresentava il mio ex suocero, cosi nel vedere la protuberanza malata sono corsa a prendere dei doni , (non ricordo di che tipo ma erano cose da frigorifero, forse uova e frutta), come sacrificio e ho svolto un rito che non ricordo, so solo che dopo , da quel gigantesco disegno, era sparita la protuberanza e con essa la malattia.
Il fatto è che nell'arrivare in questo posto avevo scattato una foto a questo "murales", proprio per inquadrare quel particolare, e dopo la guarigione la foto risultava tutta sfocata, mentre prima era limpida.

 

Mi trovavo di giorno in un cimitero.
L'ambientazione in cui si svolge il sonno è un luogo che spesso genera paure e disagio.
Da quanto riportato non mi sembra ci siano né l'una nè l'altra però. Dalle parole trascritte dal sognante, qualora non manchi qualche particolare rilevante, l'atmosfera è silenziosa ma serena e senza ansia. Dunque immagino che non vi sia un carico di preoccupazione iniziale e che lo stato d'animo del soggetto sia libero da sensi di colpa.

 

e su una grande lapide c'era uno di quei disegni tipici Inca di un uomo o un animale con in testa delle corna strane,
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uello che il soggetto vede sulla lapide del cimitero sposta l'immaginario a qualcosa di più antico, più antico degli avi e dei cari defunti più vicini. Si parla di pitture e graffiti rupestri e di disegni con troppi pochi elementi per poter essere interpretati in maniera troppo approfondita. L'uomo/animale con le corna ha significati molto chiari, che ci vengono sia da una associazione razionale che dal bagaglio storico/artistico. La mancanza di elementi che potrebbero fare da accessorio alla figura descritta mi fa pensare che effettivamente si tratti di una rappresentazione di una persona cara, un maschio in questo caso (le corna), ma non vi possiamo leggere simbolismi che gli diano una altra contestualizzazione  (non viene raffigurato con oggetti o abbigliamento che possa contestualizzarne la funzione, le occupazioni o lo stato sociale).   L'unico orpello sono appunto le corna, abbastanza eloquenti da designare un capo famiglia, un capo branco, qualcuno che le possiede e con loro possiede il diritto/dovere di coordinare un gruppo sociale che è la propria famiglia.

sembravano fatte di serpenti, ma la cosa insolita era che uno di questi palchi di corna era malato, presentava una protuberanza strana tondeggiante.
Questo dettaglio è il punto si svolta del sogno, ovvero il particolare che assume il maggior significato e che poi farà da filo legante per tutto il sogno.
Da un lato i serpenti, che con il loro movimento e la loro mancanza di una struttura scheletrica stabile rendono il palco di corna fluido e poco forte/stabile.
Dall'altro la strana protuberanza, che ovviamente viene assimilata subito ad una malattia: si parla di un tumore, di qualcosa che spunta oltre l'ordine naturale delle cose e che quindi, non dovrebbe essere lì.
Il che non toglie fierezza e senso si responsabilità alla figura a quanto pare, quindi è evidente che il problema da affrontare non sia stato palesato dalla persona in questione, né sia stato chiesto aiuto, probabilmente proprio per non venire meno al proprio status di capofamiglia, ed è dunque possibile (e temibile) che il problema stia fermentando, in segreto, all'oscuro di tutti oppure, che sia uscito fuori perché diventato troppo grande da poterlo tenere ancora nascosto.

Io sapevo che quella figura rappresentava il mio ex suocero, cosi nel vedere la protuberanza malata sono corsa a prendere dei doni, (non ricordo di che tipo ma erano cose da frigorifero, forse uova e frutta), come sacrificio e ho svolto un rito che non ricordo, so solo che dopo, da quel gigantesco disegno, era sparita la protuberanza e con essa la malattia.
Trattandosi di un problema al di sopra delle soluzioni messe in pratica da una persona senza formazione specifica (quando si tratta di malattia, gli unici individui che possono concretamente portare ad una soluzione sono un professionista medico, con formazione accademica e/o uno specialista della guarigione su livelli diversi dal materiale, quindi uno sciamano, o una persona che sia preparata e capace nel trattare e ricucire/sanare gli squarci che la malattia fisica crea su livelli energetici).
Dunque la sognante si rivolge a chi lei reputa più potente di se stessa, e proietta la sua volontà su quello che lei chiama “sacrificio”.
Mi soffermerei sulla scelta di questo termine, dal momento che non vi sono azioni nel sogno che fanno pensare a quello che noi attribuiamo al significato di sacrificio.
Purtroppo la parte legata al rituale viene completamente omessa per cui non possiamo capire se vi è stato un qualche scambio e se chi sogna fosse preparata a trasferire la malattia su cui sta lavorando energeticamente, su qualche altro soggetto. (in questo caso la parola sacrificio avrebbe un senso del tutto giustificato), o se si fosse limitata a invocare l'aiuto di una qualche divinità offrendo i suoi doni  in cambio di un lavoro divino che possa risolvere (e, semplicemente, dissolvere) la malattia. In questo caso, la parola sacrificio non sarebbe giustificabile.
Quale che sia la scelta della protagonista il risultato è quello sperato ma, da quello che leggiamo, non vi è un lieto fine al racconto onirico.

 

Il fatto è che nell'arrivare in questo posto avevo scattato una foto a questo "murales", proprio per inquadrare quel particolare, e dopo la guarigione la foto risultava tutta sfocata, mentre prima era limpida.
Sebbene il primo impulso della sognante sia quello di prestare il proprio aiuto nei modi che le sono probabilmente più congeniali (un tipo di aiuto magico/energetico), qualcosa non torna.
La protuberanza pericolosa sembra essere scomparsa ma la foto fatta al disegno rende evidente che qualcosa non sia andato per il verso giusto.
Il punto di vista sulla nuova situazione è infatti sfocato, quindi in un certo senso impedito.
Questo porta con sé un messaggio onirico molto chiaro, la malattia (più verosimilmente, il problema che il suocero sta affrontando da solo), non è scomparsa: è solo non più visibile, ma non è detto che non ci sia più. 

La conclusione, e il messaggio che il viaggio onirico porta con sé, è la necessità di riflettere su quali metodi utilizzare per debellare il problema. Magari quello che sembra poterlo risolvere lo allontana soltanto, o serve a distrarre e focalizzare l'attenzione su altro. Il che può essere un modo per guadagnare tempo e andare alla radice, ma non è sempre la soluzione.