The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

SPADA

STORIA

La Spada, sopra ogni altro strumento, ha diritto ad un ruolo speciale in magia in quanto è il simbolo iniziatico per eccellenza. Da sempre è garante di cavalleria ed eroismo e la cerca stessa che porta l'eroe alla conquista della spada è un cammino iniziatico nel quale il fulcro è l'oggetto stesso nel suo simbolismo, ossia la divisione, la dualità del bene e del male. Abbiamo quindi la spada che ferisce e la spada che difende a seconda di chi la brandisce, quindi la spada maledetta e la spada benedetta.
Nell'iconografia cristiana troviamo la spada presa in prestito anche qui dal simbolismo fallico pagano. È la spada fiammeggiante dell'Arcangelo Michele, che schiaccia Lucifero sotto i piedi, investito di tutto il potere di Dio. Ed è anche la spada che troviamo nell'Apocalisse di Giovanni, ossia quella che esce dalla bocca di Cristo e che ha (come l'athame) doppia lama, a rappresentare sia la difesa della verità che la punizione del male.
Come la coppa, cui è stato riservato il simbolo del Graal, la spada era rappresentata da Excalibur, l'arma benedetta con cui Artù riuscì ad unire un popolo diviso. Secondo la leggenda poteva essere brandita solo da un re e venne incastrata in una roccia da Uther Pendragon, padre di Artù. Estraendo la spada dalla roccia, Artù riunì i popoli della Bretagna sotto un'unica bandiera, sconfiggendo così i nemici sassoni.
Excalibur, in seno alla leggenda, altro non era che il simbolo del Dio, mentre il Graal era il simbolo della Dea. La matrice cristiana non ha fatto scomparire il simbolismo della Spada, nonostante abbia mantenuto molto più vivo quello del Graal, forse ultimo omaggio alla Dea.
Anche se simbolicamente e ritualmente la spada non ha una valenza di arma, in realtà lo è molto di più di quanto non lo sia l'athame. Per quanto rimanga un simbolo benefico nelle tradizioni culturali più antiche, in qualsiasi tradizione dipende sempre da come veniva usata e da chi la brandiva. Nelle culture cristiane ha preso significato di giustizia, fede e dignità, soprattutto per la forma con cui veniva forgiata l'elsa della spada, ossia una croce. In molte di queste favole troviamo la "cerca" della spada, dell'arma sacra con cui sconfiggere "il drago", che rappresenta in realtà l'antica religione. Ecco che il tema cristiano cavalleresco prende il sopravvento e la spada smette di essere un simbolo sessuale e fallico ma diventa un simbolo cristiano di "liberazione" dal maligno.
Secondo alcune tradizioni di combattimento la spada sarebbe la spina dorsale dell'essere umano, vedendo il pomolo dell'elsa come il cranio e la punta come il coccige. In un mondo dove l'arte della spada era anche un modo di affidarsi ad un'arma per la propria vita, ecco che il valore della giustizia, della rettitudine, poteva essere rappresentato da un simbolo di forza e splendore: un uomo inginocchiato dinanzi ad una spada. E infatti l'investitura a cavaliere veniva svolta proprio così: il re poggiava la lama di piatto sulla spalla destra e poi quella sinistra e infine sulla testa richiamando l'onore e il giuramento prestato dalla persona che doveva essere investita a cavaliere in una formula magica di iniziazione vera e propria.
In Giappone abbiamo l'arte della forgiatura della spada e l'arte spirituale della guerra con la spada come una via iniziatica stessa. I guerrieri Samurai che seguivano questa filosofia vivevano un rapporto unico con la propria spada e non accettavano la sconfitta al punto da trafiggersi con la loro stessa wakizashi, la spada appositamente in uso per finire gli avversari, piuttosto di affrontare l'onore di tornare in patria come perdenti in questo rituale noto come sepukku. I samurai stessi consacravano la loro spada come se fosse un essere divino: Suzanoo. Si dice addirittura che fosse imposta la castità ai fabbri che le forgiavano.
Nello stesso tempo troviamo anche un'iconografia di una lama che ferisce, la cosiddetta "spada di Damocle", quindi qualcosa che fa male e non è solo aspetto di forza, giustizia e rettitudine. Per Starhawk ad esempio, l'uso della spada è poco consono al suo "sentire". Nella Danza a Spirale sostiene di trovarlo uno strumento offensivo e comunque un'arma.
In ogni caso, in alchimia troviamo come la spada sia simbolo di purificazione dei quattro elementi ed infatti, come abbiamo visto, l'innalzamento allo status di cavaliere avveniva con una spada, quindi il candidato veniva purificato da ciò che era prima per poi divenire un paladino. Ed è proprio in questo frangente che troviamo come tutti i cavalieri dessero un nome alla propria spada, perché rappresentava la fusione tra corpo e anima.

COS'È?

La Spada (rituale) fondamentalmente è un'arma. È composta da una lama dritta a doppio taglio, in genere in acciaio e un'elsa. La lunghezza è variabile, ma per spada rituale si intende comunque una spada lunga e non una daga (quindi una spada corta). Alcuni possono preferire spade a due mani con incisi simboli sulla lama, ma fondamentalmente tutto ciò non è necessario.
L'importanza della spada nella wicca e nella ritualità è che sia di metallo e che abbia una doppia lama. L'elsa dovrebbe avere un manico nero, come l'athame in quanto l'uso che si fa con essa è legato a quello di questo strumento.

USO E SIMBOLISMO

La Spada è un simbolo maschile, esattamente come l'Athame, ed è proiettivo. L'utilizzo è pressoché quello dell'Athame, ossia serve per bandire e per dirigere le energie per la tracciatura. Spesso viene utilizzata per le meditazioni, in quanto simbolo fallico di grande potere. Si potrà vedere utilizzata la spada durante un rito di gruppo, maneggiata dalla sacerdotessa che aprirà un cerchio. Questo perché è uno strumento meno intimo, più cerimoniale.
Secondo Gardner la spada è stata inserita nella ritualità wiccan per le sacerdotesse, affinché avessero un simbolo fallico di più forte impatto e potere, dal momento che, in quanto donne, hanno una mancanza di virilità fisica e in questo modo comparavano il potere maschile. Si dice che prorpio Gerald Gardner piantò una spada in una delle pietre di Stonehenge durante un rituale druidico assieme con Dafo e Doreen Valiente, oltre che alcuni altri druidi.
Esattamente come l'Athame, è uno strumento rituale, quindi non va mai utilizzato per fini simili al taglio o al ferimento ed è quindi un simbolo fallico di potere, utilizzata nell'invocazione divina, nella tracciatura del cerchio e nell'iniziazione. La sua consacrazione avviene in calante, come le altre lame.
Il simbolismo che lo associa all'aria o al fuoco è identico a quello dell'athame, per cui riporto lo stesso punto di vista.

 

L'ASSOCIAZIONE AGLI ELEMENTI

Nella revisione di questo articolo ho deciso di dare spazio ad una delle più grandi diatribe che interessano il mondo della wicca: l'associazione all'elemento dell'athame. In quanto strumento proiettivo e maschile per la maggior parte delle tradizioni, sia wiccan che cerimonialiste l'athame è associato all'elemento "Aria". L'opinione differente ci giunge dal druidismo e dalla tradizione Alexandriana, di cui Janet Farrar e Gavin Bone sono attualmente gli esponenti viventi più vicini al lignaggio originale. Ma perché aria o perché fuoco? Ho avuto modo di discutere con molte persone a riguardo e io mi sono fatto una mia teoria che mi ha portato, secondo la mia personale visione ad associare l'athame all'aria. Il motivo è vasto e cercherò di spiegarlo. In primis in tutte le tradizioni esoteriche ebraiche (da cui la wicca ha attinto), le lame a prescindere sono associate a questo elemento e i legni all'elemento fuoco. Vedasi i tarocchi, portatori di antichissima conoscenza: le spade sono il regime dell'intelletto, i bastoni i patroni dell'emotività. Proprio per questo motivo la funzione fallica dell'athame, nella linea proiettiva è il primo passo del cammino iniziatico: "io conosco", quindi la volontà fredda legata all'intelletto, contraria al "io voglio", legata al calore della passione. In aggiunta a questo troviamo anche uno specchio del fatto che negli elementi orientali l'aria non esista, essendo ritenuta patrocinio dello spirito, ed esiste invece il metallo, che rispecchia esattamente tutti gli aspetti dell'occidentale elemento mancante. Come elemento dell'intelletto, il metallo è anche associato alle diverse ere umane, quindi legato alla cultura e alla crescita delle diverse epoche: età del rame, età del bronzo, età del ferro e ancora adesso ci si riferisce all'età dell'oro come al periodo aureo di massima magnificenza di una popolazione o una cultura. Ma anche l'uso stesso della spada è determinato dall'intelletto, da una disciplina fredda e calcolata, non infervorata o primitivamente forte come quella del bastone. La lama stessa taglia l'aria ed è aerodinamica, possiede il potere aureo. La lama, intesa come spada o athame è determina appunto la disposizione del potere esecutivo dovuto alla forza e al controllo. Non puoi usare una spada agitandola con rabbia e sperare di fare male, devi averne un controllo pieno e mentale, quindi aureo. Il suo stesso uso, come ci arriva dalla Formulaire de Haute Magie è atto alla "dissoluzione dei coaguli elettrici e degli agglomerati di forze planetarie". Le punte di metallo respingono quindi le forze contrarie, tagliandole, dividendole e minacciandole, costringendole quindi a rimanere al loro posto al di fuori dello spazio consacrato del cerchio. Essendo quindi un elemento legato all'aria ha il potere di interagire sui piani più sottili e leggeri, così come farebbe un'ala che è fatta per tagliare l'aria stessa in quanto aerodinamica; inoltre le lame, siano esse spade o coltelli, sono legate alla danza e alla leggerezza. Immaginatevi la leggerezza con cui viene maneggiato un fioretto o un bisturi, eppure sono armi estremamente taglienti. Tutto questo non sfugge agli esoteristi che utilizzano l'athame per precisi scopi. Oltre a questo vediamo come il ferro, composto dell'acciaio al 99%, era utilizzato già dagli Ittiti e i Sumeri più di seimila anni fa. Un ferro di origine meteorica che, proprio per la peculiarità di giungere dall'universo intersiderale era noto dai latini come "Sider", ossia "Stella", proprio perché giungeva da lì, dal cielo, dal luogo più alto e legato all'elemento aria.
Quando, nel corso del mio cammino, ho parlato con alcuni esponenti delle tradizioni che vedono l'athame come legato al fuoco, oltre a non sapere, alcune volte e alcuni di loro, il perché tutte le tradizioni esoteriche antiche lo vedono associato all'aria (il che li ha messi, dal mio punto di vista, in una condizione già sfavorevole per un dialogo dal momento che non tutto può essere legato al "sentire" e perché accettare una cosa come dato di fatto senza metterla mai in dubbio è poco saggio), la loro risposta è stata vaga e puramente tecnica: l'athame viene forgiato e si rinforza col fuoco, il legno sta nell'aria e si brucia nel fuoco. Il ferro non esiste in natura nella sua forma nativa. È estratto da parti di altri metalli e si manifesta mediante ossidazione, quindi contatto con l'ossigeno contenuto nell'aria e nell'acqua e si può estrarre solamente grazie alla riduzione chimica delle impurità. Secondo alcuni il fatto che il ferro sia legato a Marte lo renderebbe quindi determinatamente fuoco ma, ad adesso, non ho sentito altre spiegazioni valide se non che la tradizione Alexandriana (l'unica che prevede la associazione athame-fuoco, bacchetta-aria) ha scelto questa visione per via del fatto che anticamente in Irlanda, dove è nata, la tradizione era vicina a quella druidica che vedeva appunto le lame come legate al fuoco e i bastoni come legati all'aria.
Detto questo io non trovo molta differenza nel suo uso principale, sia che lo si reputi legato all'aria che al fuoco e a seconda del proprio sentire e della propria esperienza, le persone possono e dovrebbero sentirsi libere di decidere per loro. Rimando la discussione all'articolo sulla bacchetta dove esporrò il motivo per cui la vedo come fuoco e non aria.