The Reef & The Craft

Ero una piccola creatura nel cuore 
Prima di incontrarti, 
Niente entrava e usciva facilmente da me; 
Eppure quando hai pronunciato il mio nome 
Sono stata liberata, come il mondo. 
Non ho mai provato una così grande paura, perché ero senza limiti. 
Quando avevo conosciuto solo mura e sussurri. 
Stupidamente sono scappata da te; 
Ho cercato in ogni angolo un riparo. 
Mi sono nascosta in un bocciolo, ed è fiorito. 
Mi sono nascosta in una nuvola, e ha piovuto. 
Mi sono nascosta in un uomo, ed è morto. 
Restituendomi 
Al tuo abbraccio. 

Mary-Elizabeth Bowen

Vite (Vitis vinifera vinifera)



A cura di Lyrio Baelfire

VITE

Nome scientifico: Vitis vinifera vinifera L. Vitis vinifera sylvestris L.
Sinonimi: -
Nome comune: (IN VARIE LINGUE E/O DIALETTI): Vite, grape vine (eng), vigne (fr), vid (esp), weinrebe (deu).
Famiglia: Vitaceae.
Descrizione Botanica: Pianta rampicante, con portamento naturale irregolare, scarsa ramificazione ma molto sviluppata in lunghezza. Le forme spontanee della sottospecie sylvestris sono rampicanti e i rami si confondono con quelli delle piante circostanti. La ramificazione è originata da tre tipi di gemme: dalle gemme dormienti si sviluppano i germogli nella primavera successiva, dalle gemme pronte si sviluppano nello stesso anno germogli di secondo ordine, chiamati femminelle, e dalle gemme latenti, quiescenti per un numero indefinito di anni, si sviluppano germogli chiamati succhioni.
I germogli accresciuti, una volta lignificati, vengono chiamati tralci, di colore bruno-giallastro, striati, con nodi ingrossati e internodi relativamente brevi; in corrispondenza dei nodi si inseriscono le foglie, le infiorescenze e i cirri, o viticci, organi di sostegno con sviluppo elicoidale.
Le foglie sono palmate, suddivise in 3-5 lobi più o meno profondi, il profilo è asimmetrico e irregolare, che varia in base al vitigno. In autunno perdono la clorofilla assumendo una colorazione gialla o rossa.
I fiori sono riuniti in infiorescenze a pannocchia, dapprima erette poi pendule (grappolo composto). Il frutto è una bacca, denominata acino, il cui colore a maturazione varia a seconda del vitigno, dal verde al giallo, dal roseo al rosso-violaceo, dal nero al nero-bluastro. La forma degli acini è in genere sferica, ellittica o ovoidale, ma in alcuni vitigni può essere marcatamente allungata. L'infruttescenza viene comunemente chiamata uva.L'impollinazione è autogama cleistogama, cioè avviene all'interno dell'ovario.
Distribuzione Geografica: Comune in tutti i continenti, esclusi i poli.
Habitat: Pianta eliofila, resistente ad abbassamenti di temperatura eccezionali (-15 -20°C), mal sopporta le temperature troppo elevate, nell'ordine di 40-45° all'ombra, che hanno influenze negative sugli acini. non ama le zone nebbiose, per gli effetti letali sul polline e per l'insorgenza di patologie fungine.
Fioritura: Primavera-Estate.
Parte utilizzata: Frutto.
Raccolta: Estate-Autunno.
Principio attivo principale: Resveratrolo (fitoalessina). Contenuto nella buccia degli acini (e quindi lo si ritrova nel vino), vi si attribuiscono proprietà antitumorali, antinfiammatorie, antiaging, antiossidanti e fluidificanti del sangue. Il suo effetto, tuttavia, si esplica solo a dosi elevate, contenute all'incirca in oltre quattro litri di vino al giorno, quantità che distruggerebbe arterie e fegato.
Usi Erboristici e/o Culinari: L'uva da tavola viene abitualmente consumata tal quale, oppure appassita (uva passa). Il prodotto della fermentazione del mosto d'uva è il conosciutissimo vino, che viene generalmente suddiviso in bianco, rosato e rosso.
In fitoterapia tradizionale e popolare, il vino viene usato per macerare altre piante per produrre filtri medicamentosi, chiamati vini medicati.
Dai semi si estrae un olio alimentare, l'olio di vinaccioli, utilizzato in cosmetica per le sue virtù elasticizzanti e lenitive.
Curiosità: La vite è notoriamente consacrata a Dioniso, divinità greca della vegetazione, della linfa e, successivamente, dell'estasi e della frenesia portate, tra le tante cose, dal consumo del vino. Il Bacco romano, che incarna queste ultime qualità e a cui è sacra questa pianta, non è tuttavia identificabile con Dioniso: sono, a conti fatti, due divinità simili ma diverse. Tra Dioniso e la vite osserviamo una vera e propria identificazione: la divinità che informa l'energia della natura, che la intensifica al massimo grado, che la spinge al di là della soglia del visibile, di là da ogni differenziazione tra conscio e inconscio, fra individuale e cosmico (Cattabiani 2010), la stessa estasi che è portata dal vino; ma Dioniso è anche colui che viene sacrificato e colui che risorge, il "nato due volte" (vedi Edera). Secondo il mito, quando Dioniso era un fanciullo, Era convinse due Titani a squartarlo e a ridurlo in sette pezzi, che vennero fatti bollire e a cui venne dato fuoco; fu allora che sua nonna Rea intervenne restituendogli la vita, ma dalle ceneri del rogo nacque miracolosamente anche la prima pianta di vite. L'atto della vendemmia è quindi la rappresentazione allegorica della morte del Dio fanciullo, che risorge a nuova vita trasformato e, in qualche modo, maturato; nella Grecia antica venivano festeggiate le Dionisie, che rappresentavano il ciclo della vite e del vino.
Parallelamente nel Nuovo Testamento è lo stesso Cristo a definirsi vite durante l'Ultima Cena, perchè proprio in quel giorno aveva in animo di istituire il sacramento dell'Eucarestia, in cui il pane e il vino, il succo della vite, non sono solo simboli, ma effettivi Corpo e Sangue del Figlio di Dio incarnato, il sacrificio del Cristo per l'umanità.
Così come Dioniso, la vite è collegata all'acqua e ai flussi, e per estensione alla vita; in moltissime culture il vino è considerato l'incorporazione della luce, della sapienza e della purezza.
Le allegorie rinascimentali vedono la vite come simbolo di Nutrimento e Allegrezza, i tralci avviluppati a un palo indicano l'Aiuto coniugale ma anche quello durevole dell'Amicizia.
Usi Magici: L'uva può essere usata come simbolo di allegria e prosperità, oppure come simbolo di resurrezione.
Il vino è comunemente usato come offerta nei rituali e nei banchetti, ma può essere anche usato come base per filtri e pozioni.
Bibliografia:
Fonti cartacee:
Maugini E. Maleci Bini L. e Mariotti Lippi M. (2006): Manuale di Botanica Farmaceutica VIII Edizione; Piccin Nuova Libraria S.p.A., Padova.
Cattabiani A. (2010): Florario: miti leggende e simboli di fiori e piante; Mondadori Editore S.p.A., Milano
Rangoni L. (2005): Il Grande Libro delle Piante Magiche; Xenia Edizioni, Milano.

Fonti elettroniche: A.A.V.V.: Vitis vinifera - Wikipedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Vitis_vinifera
[Consultato: settembre 2014]